Questa mattina la statua di Garibaldi, posta nell’omonima piazza a Napoli, si è svegliata leggermente diversa in quanto indossava una maglia a strisce bianconere con la scritta “Garibaldi era juventino”.
L’azione è stata portata a termine dagli attivisti di “Napoli Capitale”, un mix di sfottò sportivo e rivendicazione territoriale intriso di spirito meridionalistico e neoborbonico.
Il Comune, in mattinata, ha provveduto a rimuovere la maglietta dalla statua dell’autore della Spedizione dei Mille.
Non è la prima volta che la statua diventa oggetto di protesta soprattutto da parte dei gruppi neoborbonici. In altre occasioni è stata colpita da uova, imbrattata di vernice e ricoperta di manifesti di protesta.
Non è un segreto che Garibaldi non sia amatissimo a Napoli. Fu proprio lui che strappò il Mezzogiorno dalle mani dei Borbone per consegnarlo a Vittorio Emanuele II, determinando un vero capovolgimento da un punto di vista economico, sociale e politico.
Gran parte delle ricchezze del Meridione furono infatti trasferite al Nord Italia, invertendo i rapporti di forza e determinando l’impoverimento del Sud Italia.
Più volte gruppi ed associazioni del territorio hanno chiesto di rimuovere la statua di Garibaldi, suggerendo di sostituirla con Totò, Troisi o Maradona che invece incarnano alla perfezione il concetto di napoletanità.
Fonte foto: pagina Facebook Angelo Forgione
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