Il prossimo weekend vedrà il Fai (Fondo ambiente italiano) protagonista con un’edizione speciale delle Giornate all’aperto, sabato 27 e domenica 28. Tre i luoghi da poter visitare a Roma: l’orto botanico, i giardini segreti della Galleria Borghese e l’aranciera e il semenzaio San Sisto Vecchio.
Quest’ultimo è un piccolo orto botanico che ospita piante provenienti da tutto il mondo. Posta nel cuore di Roma, tra le terme di Caracalla, Villa Celimontana e Porta Metronia, l’area, dove erano presenti due mulini di cui permangono i resti, venne trasformata in semenzaio nel 1810 dal prefetto napoleonico Camille Philippe Casimir Marcellin, conte di Tournon, che qui volle coltivare le piante che avrebbero ornato la città. Il terreno era attraversato da un corso d’acqua, il Rivo dell’acqua mariana, che entrava a Roma da Porta Metronia, attraversava l’area del semenzaio facendo girare le mole dei due mulini ad acqua, Mola di San Sisto Vecchio e Molella, per poi gettarsi verso Circo Massimo fino al Tevere.
Nel parco oggi si trovano alberi esotici come la jacaranda, le erythrina crista galli e la rara chorisia speciosa. L’arboreto comprende, tra gli altri, esemplari di liquidambar, ginkgo biloba e podocarpus neriifoli, che crescono accanto ad alberi europei come il leccio, la roverella e la sughera. All’interno di San Sisto è presente anche un palmeto che ospita le varietà di questa pianta presenti anche nei giardini e nelle piazze della città: phoenix, chamaerops, l’altissima washingtonia, tipica della California, la brasiliana butia capitata e la rara trithrinax argentina. A San Sisto Vecchio sono custodite alcune collezioni comunali come quella delle azalee, esposta ogni anno sulla scalinata di piazza di Spagna, orchidee, piante grasse e, nella spettacolare serra delle palme e dei ficus, un centinaio di piante esotiche che, pur coltivate in vaso, hanno raggiunto altezze ragguardevoli come le raphis flabelliformis.
L’assessora alle politiche del verde di Roma, Laura Fiorini, ha commentato: “Siamo lieti di partecipare a questa iniziativa straordinaria del Fai che ci offre un’occasione per far conoscere la ricchezza botanica di questo luogo magico capace di emozionare. Ci auguriamo che una maggiore conoscenza del patrimonio verde della nostra città trasmetta passione ed un maggior rispetto per l’ambiente in cui viviamo”.
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