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Giovani, impegnati e legati alla loro terra: il futuro “passa” da Castanea

È la voce dei giovani di Castanea, villaggio collinare della zona nord di Messina. In meno di un anno il Movimento Nuova Castanea, creato il I ottobre 2019, è passato da una decina di componenti ad oltre sessanta associati. E si fa sentire dentro e fuori il Palazzo

Pubblicato il 14 Luglio, 2020

È la voce dei giovani di Castanea, dell’ultima generazione “non anta” che vive a Castanea e dell’unica generazione per cui ancora l’esodo lavorativo non si è verificato. Inoltre, è una voce che ha trovato ascolto e collaborazione.

In meno di un anno il Movimento Nuova Castanea, creato il I ottobre 2019, è passato da una decina di componenti ad oltre sessanta associati; si è fatto sentire dal Palazzo del Comune di Messina (con proteste contro i cantieri sulle strade reputati troppo lenti e contro la riduzione delle corse dell’Atm, l’azienda trasporti municipale); ha dato vita a numerose iniziative (come la raccolta fondi effettuata durante l’emergenza sanitaria in favore delle famiglie più bisognose) e altre ne ha in programma.

La peculiarità è che si tratta – per statuto – di giovani e giovanissimi. Presieduto da Ninni Caprì, 21 anni, il Movimento Nuova Castanea mette insieme esclusivamente ragazzi e ragazze dai 14 ai 30 anni. “Abbiamo fatto questa scelta – dicono i promotori – perché per noi giovani il sentimento di appartenenza al territorio si mischia alla consapevolezza di doverci allontanare dalla nostra terra e dai nostri affetti per poterci creare un futuro”.

Quei giovani che “sfuggono” alla cronaca di ogni giorno

Questi sessanta giovani si sono dati molto da fare, e continuano con lo stesso impegno ogni giorno. Sono quella gioventù che – leggendo la cronaca – proprio non t’aspetti. Per dare un esempio, hanno realizzato un’assemblea straordinaria, convocata con appena sei ore d’anticipo, per poter rispondere alle domande di questa intervista. E si sono ritrovati a discutere, passaggio dopo passaggio, fino a tarda notte.

Il Movimento Nuova Castanea nasce – spiegano – dall’esigenza di un gruppo di ragazzi che sentono la necessità di valorizzare al meglio le risorse del proprio paese “che da anni vive in uno stato di incuria”. Apartitici, laici, impegnati, i componenti dell’associazione sono ragazzi delle scuole superiori, studenti universitari, giovani lavoratori.

“Castanea riparte da qui, riparte dai giovani”

Il loro motto è “Castanea riparte da qui, riparte dai giovani”. Si sono fatti conoscere subito cercando di “riportare in vita” spazi trascurati o misconosciuti.

“Nonostante il taglio ‘giovanile’ dell’associazione, abbiamo sempre coinvolto con piacere le persone più grandi, che conoscono da più tempo il nostro villaggio e hanno sicuramente maggiore esperienza. E il paese appoggia sempre le nostre iniziative offrendoci consulenze, attrezzi e incoraggiamenti”.

Non per caso, quando parlano di Castanea, questi giovani ne parlano come di un paese con una propria identità. Lo è.

Non una periferia, ma un villaggio con una forte identità

Anche se è un piccolo “pezzo” di una grande circoscrizione di Messina, la VI, Castanea – 3mila abitanti, età media molto alta, scuole che oggi hanno la metà degli studenti registrati fino a qualche anno fa – ha una identità forte che rivendica con orgoglio. E che si rafforza attraverso l’attività e la presenza di tante realtà: dall’Associazione Giovanna D’Arco, promotrice da più di 30 anni del Presepe Vivente che ogni anno attira oltre 30.000 visitatori, alla Società Operaia, che, al pari della Banda Musicale Pietro Mascagni, è una delle associazioni più longeve del paese, fondata nel 1895 come società di mutuo soccorso, dal “Giro dei Due Mari con Marzia”, che promuove l’abbattimento delle barriere, architettoniche e psicologiche, e organizza un giro in bicicletta di 300 chilometri attraverso 20 comuni della provincia di Messina, agli Amici del Tennis che gestiscono l’unica struttura polivalente del paese e punto di ritrovo estivo dei giovani, dalla Cicloturistica, che educa i giovani allo sport e ha allevato molti giovani ciclisti che si sono fatti valere anche a livello nazionale, al Movimento Civico Casali di Tramontana, che si batte per l’istituzione del Comune Montemare, un Comune autonomo da Messina che terrebbe insieme appunto i villaggi di costa e quelli di collina della zona nord.

Dalla pineta alla strada di Portella alla “caccia al tesoro”

Proprio la Giovanna D’Arco aveva messo in piedi diversi giochi in grado di coinvolgere l’intero villaggio. Poi le manifestazioni vennero interrotte. Quest’anno, assieme al Movimento Nuova Castanea, tornerà – in una data da fissare nella seconda metà di agosto – la “caccia al tesoro”, un’occasione, per i cittadini di Castanea, di trovarsi tutti insieme, a condividere una bella esperienza.

Altro obiettivo del Movimento è la piena rivalutazione della piccola pineta del paese. “Abbiamo presentato una petizione al Comune finalizzata all’installazione di un’area giochi ed una palestra da esterno. La pinetina è stata il nostro primo progetto perché l’abbiamo sempre identificata come massima espressione del degrado nel quale Castanea era stata lasciata”.

I giovani dell’associazione in questi giorni si stanno battendo per la velocizzazione del ripristino della strada di Portella, fondamentale arteria di collegamento con il centro di Messina, oggi interessata da un cantiere contro gli effetti di una frana. “La chiusura della strada provoca danni ai residenti e alle attività commerciali. Deve durare il meno possibile. E nel frattempo devono essere rese fruibili delle strade alternative. Altrimenti Castanea resta isolata”.

Dai collegamenti con Messina al restauro dell’oratorio

Un isolamento che, d’estate e dopo le chiusure dovute all’emergenza sanitaria, rappresenta  un vero colpo di grazia per l’economia del villaggio. “Noi ci battiamo per la rinascita anche economica del nostro paese”, spiegano i giovani del Movimento. Nella stagione estiva Castanea si ripopola. Arrivano i villeggianti, turisti e persone nate qui che però vivono altrove. E si intensificano le attività, dalla ricezione ai ristoranti, dalle iniziative per il tempo libero a quelle degli esercizi commerciali. 

Sulla questione dei collegamenti il Nuova Castanea sta sviluppando “un percorso comune con tutte le associazioni del paese”. E  prima che iniziasse la quarantena “avevamo già sviluppato diversi progetti da realizzare nel periodo estivo che siamo stati costretti a rimandare”.

“È particolarmente importante per noi – aggiungono i giovani – il rapporto con Padre Peter, che ci ha subito dato fiducia accogliendo la nostra proposta di restaurare volontariamente l’oratorio di Gesù e Maria: altro elemento, come la pineta, che è stato fondamentale per le generazioni passate e che fino a novembre si trovava in uno stato di totale trascuratezza”. 

“Per i giovani a Castanea oggi non c’è niente. Ma non deve continuare così”

“Castanea – dicono i ragazzi del Movimento – è un borgo con infinite potenzialità. Purtroppo però noi stessi paesani spesso non siamo in grado di coglierle”. Negli anni si sono registrate le chiusure di tante attività, un severo calo demografico e la fuga delle giovani generazioni.

“Al momento purtroppo per i giovani non c’è nulla qui. Il nostro movimento nasce proprio per risvegliare il paese dal suo sonno. Castanea potrebbe essere, come lo è stato in passato, un importante centro di ricezione turistica. Vogliamo puntare i riflettori sul paese. E ci auspichiamo che i nostri stessi coetanei possano essere gli artefici del rilancio”. A partire – dicono – dalla consapevolezza di ciò che il villaggio è stato, e potrebbe tornare ad essere.

“Restituire ai giovani, e non solo, motivi di orgoglio per il nostro paese”

L’appartenenza – dicono infatti ispirandosi a Gaber – “è avere gli altri dentro di sé”. Ed è possibile mantenere un senso di appartenenza verso un luogo “ovunque ci si trovi”. Per questo, il Movimento Nuova Castanea ricorda in ogni occasione l’unicità del borgo: la posizione baricentrica rispetto ai mari Jonio e Tirreno, che lo ha reso una delle porte della città (da cui Portella Castanea, dove fino agli anni ‘90 sorgeva una chiesa del 700 d.c.), le ville padronali che ebbero ospiti illustri di tutta Europa, come il Kaiser Guglielmo II che risiedette a Villa Sanderson, oggi Villa Rinciari, le sette chiese, la centralità geopolitica in tutta la zona nord di Messina, che è vera ancora oggi, la rete sotterranea di collegamenti creata nel XII secolo dalle legioni dei Cavalieri di Malta, i quali lasciarono anche altre tracce, come il culto di San Giovanni.

E ancora: trovandosi tra due mari, Castanea è assieme al Bosforo e a Gibilterra uno dei tre punti del Mediterraneo dove è possibile assistere al passaggio degli uccelli rapaci. Non solo. A Castanea, come a Roma e a Torino, c’è uno dei punti IGM che tracciano la cartografia del territorio nazionale.

Quest’anno, causa COVID-19, il 23 giugno non si è fatto il “falò di San Giovanni”, ma resta viva la tradizione del pellegrinaggio, dei mantelli gialli con la croce, dell’accensione di un fuoco con i biglietti in cui si sono scritti i buoni propositi. Senza dimenticare il “triangolo” del culto mariano costituito dalla  Chiesa del Tonnaro di Castanea con il Santuario del Tindari e la chiesa della Madonna dei Poveri di Seminara, la processione della Madonna delle Grazie (6-7 settembre) che fino a qualche anno fa vedeva la statua trainata da tutti i bambini del villaggio, le celebrazioni di san Cosimo e Damiano e santa Caterina, l’antica tradizione del “cavaduzzu i l’omu sabbaggiu” che simula una battuta di caccia nella quale un uomo cerca di addomesticare un cavallo selvaggio, il carnevale e la sfilata dei carri allegorici, i “giochi” di quartiere per conquistare lo stendardo di San Giovanni che quest’anno si sarebbe voluto riproporre ma sono stati impediti dall’emergenza sanitaria.

“Il nostro sogno – dice il Movimento Nuova Castanea – è dare ai giovani (e non solo a loro) motivo di orgoglio per essere nati in questa terra, farla entrare nei nostri cuori e amarla ovunque ci si trovi”.

“Vogliamo che Castanea abbia un ruolo centrale nella vita della città”

“Abbiamo deciso – concludono i giovani – di lasciare al di fuori del Movimento le ideologie personali perché riteniamo che la questione fondamentale sia unire tutti attorno alle esigenze più direttamente legate al territorio.  Abbiamo a cuore il maggiore inserimento del nostro villaggio nella città. Nonostante i vari sentimenti ‘indipendentisti’ che si sono sviluppati nel tempo, siamo convinti del fatto che per poter fare veramente sì che Castanea ricopra un ruolo centrale nella vita di Messina il primo passo sia riprendere le redini del paese e reinserirsi in un’ottica comunitaria che possa attirare l’attenzione di tutti”.

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