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Goletta verde

Goletta Verde in Liguria, acque più limpide, ma tante le criticità, i risultati: “In 15 anni massiccia erosione”

Goletta Verde in Liguria: i primi risultati della campagna di Legambiente

Liguria- Il lockdown ha reso le acque della Liguria più limpide, ma su alcune coste restano sempre problemi legati all’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, alle foci dei torrenti. È una fotografia in chiaroscuro quella che emerge dai primi risultati di Goletta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio delle coste e delle acque, che sta elaborando i dati della tappa ligure.

Goletta Verde: i primi risultati

Dai primi risultati, relativi al levante, emergono comunque diverse criticità. «Su 12 punti analizzati ne sono stati rilevati quattro con cariche batteriche elevate – spiega il presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico – ad essere responsabili dell’ inquinamento sono, principalmente, gli scarichi fognari, spesso illegali».

Goletta Verde: i dati di Arpal

Qualche dato positivo, invece, arriva da Arpal, l’agenzia regionale per l’ambiente che ha partecipato alla presentazione dei dati. «Noi quest’anno, come sistema nazionale di protezione ambientale, abbiamo individuato una trentina di punti in Liguria – ha spiegato Carlo Emanuele Pepe, direttore generale Arpal – dove abbiamo fatto un confronto tra questo periodo di lockdown e il passato. Tra i dati più interessanti c’è la limpidezza dell’acqua che prima era su una colonna di 10 metri e che adesso è passata ai 15 metri di profondità. Un’altra caratteristica importante riguarda i nutrienti come fosfati e azoti, dei quali abbiamo notato una netta diminuzione mentre per i metalli pesanti e i solventi non ci sono grandi variazioni».

Goletta Verde: massiccia erosione in 15 anni

Sono circa 100 mila metri quadrati di arenile ligure (quasi tutti compresi nelle zone più turistiche e segnate dalla presenza di opere rigide, come Alassio, Albenga, Lavagna, Santa Margherita Ligure, e recentemente anche Finale Ligure e Spotorno) erosi negli ultimi 15 anni. E’ l’equivalente di una spiaggia lunga 10 chilometri e larga 10 metri. Questi alcuni dei dati emersi dalla “missione” di Goletta Verde 2020, che anche quest’anno ha monitorato la costa ligure, alla ricerca di criticità e vulnerabilità.

“Ancora una volta – commentano Santo Grammatico e Federico Borromeo, rispettivamente presidente e direttore di Legambiente Liguria – quando l’acqua presente negli alvei dei torrenti o proveniente da rii e canali che attraversano i borghi e le città marinare liguri sfociano in mare, troviamo cariche batteriche elevate. Invitiamo gli enti preposti ad aumentare il livello di vigilanza considerato che spesso nei luoghi che troviamo inquinati, pur essendo vietata la balneazione, in molti si bagnano. Risalire rii, torrenti, canali effettuando in diversi punti le analisi biologiche potrà portare a scoprire quali e quanti scarichi non allacciati o tubature danneggiate sono presenti ed intervenire”.

I chilometri di spiaggia in erosione sono quindi diminuiti negli ultimi venti anni, anche perché si è intervenuti con diversi ripascimenti e questo ha lenito le emergenze, ma sempre per lassi di tempo molto brevi (massimo 2-3 anni). Tuttavia, il dato che dovrebbe far riflettere è che dopo aver artificializzato quasi tutto il litorale, tra opere rigide di varia natura e porti, in Liguria l’erosione costiera è aumentata più del doppio rispetto alle cifre degli anni Settanta.

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