I calciatori dell’Italia non rispondono ai saluti dei tifosi emigrati in Germania: “Bravi, bravi”

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Sconfitta anche fuori dal campo per l’Italia di Mancini che al termine del match perso 5-2 contro la Germania a Moenchengladbach, ha scatenato la reazione dei tifosi all’esterno dello stadio: “Noi in Germania lavoriamo, già abbiamo dovuto vedere questa figuraccia, non ci meritavamo nemmeno un saluto?”

Dopo 4 giornate di Nations League, la Nazionale rischia la retrocessione nella Lega B (siamo al penultimo posto) con la sola Inghilterra che sta peggio di noi dopo la sconfitta con l’Ungheria. Dopo la pesante sconfitta con la Germania c’era chiaramente poca voglia di parlare e parecchi volti scuri, ma l’epilogo del match fuori dal campo è stato, se vogliamo, peggio di quanto visto in partita. All’uscita dei calciatori italiani dal Borussia Park per raggiungere il pullman c’erano una cinquantina di tifosi che avevano aspettato i loro beniamini per quasi un’ora per salutarli e avere qualche autografo o foto, magari un semplice saluto, come accade in questi casi.
La scena descritta dall’inviato di Repubblica, però, non fa onore ai nostri rappresentanti della nazionale di calcio: chiamati per nome uno ad uno, mentre raggiungevano il pullman, nessuno di loro ha fatto un cenno ai tifosi, stesso comportamento anche da Roberto Mancini. Il mancato saluto della squadra ha trasformato l’amore per la Nazionale in delusione e rabbia, che si è manifestata quando il pullman è uscito dal parcheggio e ha superato i cancelli: qualcuno, a quel punto, ha applaudito ironicamente, urlando: “Bravi, bravi, complimenti”.

Il giornalista di Repubblica ha poi dato voce ad alcuni dei presenti: “Scusate, ma siamo delusi”, ha detto una signora che vive a Colonia e che per la prima volta assisteva con i due figli ad una partita dell’Italia. “Ma perché non ci hanno degnato nemmeno di un saluto? Almeno a noi italiani che viviamo in Germania. Per noi averli qui, a casa nostra, è un evento, non sanno com’è difficile per noi”, ha aggiunto.

Stesso umore nero di un altro connazionale emigrato a Dusseldorf: “Noi qui lavoriamo, la Nazionale è il nostro orgoglio. Già abbiamo dovuto vedere questa figuraccia qui, proprio in Germania. Non ci meritavamo nemmeno un saluto?”

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Redazione Nazionale

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