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Salman Rushdie

La maledizione de “I Versi Satanici”: Salman Rushdie in gravi condizioni

Pubblicato il 13 Agosto, 2022

Da oltre 30 anni sotto la minaccia di morte dell’Iran e dell’estremismo islamico, lo scrittore Salman Rushdie rischia di perdere un occhio dopo essere stato accoltellato ad un festival letterario nello Stato di New York.

L’autore de “I Versi satanici” è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico dopo il trasporto in elicottero in ospedale e adesso è attaccato a un respiratore, con gravi danni al braccio e al fegato.

Per l’aggressione è stato arrestato un 24enne del New Jersey, Hadi Matar, ma non è ancora chiaro il motivo di un attacco così violento contro lo scrittore da anni nel mirino dei fondamentalisti e dell’ayatollah Khomeini che, l’anno dopo la pubblicazione del famoso libro considerato da una parte dell’islam “blasfemo”, offrì una taglia di 3 milioni di dollari come ricompensa per la sua morte.

“I Versi Satanici” è di certo il libro più noto di Salman Rushdie, ma anche quello che gli ha rovinato la vita.

Dopo la sua pubblicazione, e la fatwa dell’ayatollah Khomeini, che per le sue allusioni lo giudicò blasfemo verso l’Islam, Rushdie è stato costretto dal 1989 a vivere nell’ombra, e nella paura.

In realtà nella sua lunga carriera letteraria Rushdie ha prodotto molti libri, tra cui dei veri capolavori, come “I figli della mezzanotte”, ovvero della mezzanotte del 15 agosto 1947, giorno della dichiarazione dell’indipendenza dell’India. Un racconto che si ricollega alle sue origini.

Rushdie è infatti nato a Bombay, il 19 giugno 1947, anche se poi è cresciuto a Londra, dove si è trasferito all’età di 14 anni, per poi studiare all’Università di Cambridge.

Ma “I Versi Satanici” oltre a condizionare la vita al suo autore ha anche causato la morte di molte persone in tutto il mondo: cinquantanove, secondo Bbc News, tra traduttori assassinati e persone rimaste uccise durante le manifestazioni di protesta e le contromanifestazioni di sostegno, nonché quelle di condanna per la censura imposta al volume in alcuni Paesi.

In Italia nel 1991 venne pugnalato nella sua abitazione milanese Ettore Capriolo, traduttore del libro, fortunatamente non a morte. Da allora Rushdie, che si dichiara ateo, si è abituato a vivere sotto scorta, nascosto al resto del mondo per circa un decennio.

Poi, a poco a poco ha iniziato a riemergere. Nel 2004 si è nuovamente sposato, per la quarta volta, con la modella ed attrice indiana Padma Lakshmi, dalla quale però si è separato nel 2007. Nel 2015 ha aperto la Fiera del libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte dell’Iran.

Il governo iraniano, in maniera ambigua nel 1998 aveva affermato che non avrebbe più sostenuto la fatwa, ma molte organizzazioni iraniane hanno invece continuato a raccogliere fondi per una taglia sulla sua testa, da aggiungere ai circa 3 milioni di dollari originariamente offerti da Khomeini nel 1989 per la sua esecuzione

E le cose non sono poi cambiate dopo la morte di Khomeini.

L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019, in occasione del ‘trentennale’, via Twitter ha scritto: “Il verdetto dell’Imam Khomeini riguardo a Salman Rushdie si basa su versi divini e, proprio come i versi divini, è solido e irrevocabile”.

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