Il Comitato non deve farsi carico di alcuna proposta né “dei problemi derivanti al territorio dalla scomparsa di RiMateria”

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Colgo l’occasione per non condividere l’accanimento dei cosiddetti comitati che contiene solo protesta e nessuna proposta con l’inconsapevolezza dei problemi derivanti al territorio dalla scomparsa di RiMateria.”

Queste le dichiarazione del Sig. Francesco Pellati, Presidente di RiMateria, tratte dal verbale della Conferenza dei Servizi per la richiesta di AIA , svoltasi il 16/03/2021 , nella quale si è deciso per la non procedibilità in quanto rilevata la permanenza del nonrispetto della prescrizione punto 3 del dispositivo della DGRT n. 1414/2019.

Sig. Pellati, il nostro Comitato si occupa della questione di  RiMateria da molto tempo prima della Sua nomina e in questi anni ha messo in evidenza le criticità derivanti da una gestione lacunosa  di un’ enorme discarica , alle porte di Piombino , confinante con due centri abitati. Lo ripetiamo per la millesima volta , una discarica che ha solo ricevuto rifiuti da fuori e non ha mai trattato rifiuti industriali del SIN. E’ impossibile per noi vedere in RiMateria una risorsa per il territorio.

Il Comitato non deve farsi carico di alcuna proposta né “dei problemi derivanti al territorio dalla scomparsa di RiMateria”. Semmai deve dare voce alla cittadinanza che deve convivere ogni giorno con le problematiche create non certo da un comitato ma da una gestione assolutamente irriguardosa per un territorio che avrebbe bisogno di bonifiche e non di accumulare altri rifiuti.

A tal proposito vogliamo informare tutta la cittadinanza che ci segue che in questi giorni la regione toscana ha giustamente respinto la richiesta fatta da RiMateria di   modificare lo strato superficiale di copertura definitiva  con il 50 % di Compost Fuori Specifica, codice CER 190503, in operazione di recupero (R10) e con deroga al parametro DOC fino a 3000 mg/l e la  sostituzione dello strato di argilla  con un materassino bentonitico.

In parole semplici è stato richiesto di  coprire e chiudere  definitivamente la discarica,  anziché con terreno da scavo, che favorisce lo sviluppo delle specie vegetali di copertura previste dal piano di ripristino ambientale , con un compost derivante da altri rifiuti. Vogliamo sottolineare che , dopo aver guadagnato per oltre 20 anni dal conferimento di circa 2 milioni di metri cubi di rifiuti provenienti da fuori, l’azienda non debba risparmiare  sui materiali per le coperture definitive .

Ricordando le affermazioni del Pellati, rilasciate alla stampa,  in merito alla necessità di avere a disposizione “un buco da riempire con qualsivoglia rifiuto” ci piace terminare citando un’altra  Sua affermazione, sempre tratta dal verbale sopra menzionato:

Sono stato nominato Presidente su indicazione del socio pubblico. Questa considerazione mi ha indotto a gestire la società tenendo anche conto delle esigenze del territorio”.

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Barbara Noferi

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