Il ‘Melorio’ di Santa Maria Capua Vetere diventa ‘Covid Hospital’.
La notizia annunciata con un videomessaggio dal sindaco Antonio Mirra nel quale comunica la decisione presa d’accordo tra Regione Campania ed Asl proprio in considerazione dell’elevato numero di positivi riscontrati negli ultimi giorni.
Il sindaco ricorda come giù nel caso di quella che è stata definita “prima ondata”, l’ospedale Melorio era stato indicato come possibile Covid Hospital ma, visto il regresso dei numeri, l’opzione era sfumata.
Oggi il problema si ripresenta e le associazioni del territorio fanno sentire la loro voce, perchè questo significa togliere un importante presidio sanitario al territorio e quindi limitare la cura di ogni altra malattia, a prescindere da Covid 19.
E così le associazioni “adotta la città”, “fermiamo il degrado ambientale”, “futuro 2030” esprimono perplessità per la totale trasformazione dell’Ospedale Melorio in presidio Covid, con la chiusura senza preavviso del Pronto Soccorso e di ogni attività in essere, incluse quelle già programmate e in corso con i pazienti.
“Quanto sta accadendo – ha evidenziato Raffaele Aveta, portavoce delle Associazioni – è inaccettabile, chiediamo che venga previsto come organizzare in modo alternativo l’attività sanitaria precedentemente svolta dal Melorio; chiediamo che sia organizzata la continuità almeno dei servizi ambulatoriali (laboratorio di analisi, radiologia, cardiologia, oculistica, otorino-nefrologia) nelle strutture ASL contigue all’Ospedale, ad esempio nei locali della riabilitazione adiacenti al parcheggio o nel distretto. Siamo fortemente amareggiati per quanto sta accadendo”.
E proprio dalle associazioni arrivano le perplessità ma anche le proposte alternative, visto che “nel vuoto più totale della politica cittadina, è possibile operare qualsiasi scelta a danno della nostra Comunità. Non capiamo perché utilizzare il Melorio quando ci sono altre strutture che possono essere ugualmente adoperate, penso all’ex Ospedale di Capua”.
“Chiedo all’Amministrazione di Santa Maria di adoperarsi – conclude Raffaele Aveta – immediatamente e con sollecitudine per evitare gravi disservizi ai cittadini. In Nefrologia, ad esempio, centinaia di pazienti con insufficienza renale cronica hanno bisogno di continuare ad essere seguiti con costanza per il rinnovo dei piani terapeutici. Occorre che la politica sammaritana si svegli e intervenga immediatamente per evitare che la trasformazione del Melorio divenga il presupposto per il suo smantellamento, con la perdita di preziose professionalità e di servizi al cittadino”.
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