« Torna indietro

“Il sindacato si fa organizzando le lotte e difendendo i più deboli”

Parla Giusi Milazzo, segretaria regionale del Sunia

Pubblicato il 27 Dicembre, 2021

Se esistesse un premio alla carriera per sindacalisti, Giusi Milazzo, ancorché in attività, meriterebbe di vincerlo. E la “trincea” del Sunia, il sindacato inquilini di area Cgil, di cui è segretaria regionale – “la più bella esperienza della mia vita sindacale”, tiene a precisare la sindacalista durante la nostra conversazione –, è solo l’ennesimo atto di un percorso che inizia qualche decennio fa, nelle file del sindacato dei pubblici dipendenti – sempre, ostinatamente, a sinistra-sinistra – e che poi, negli anni, si snoda tra i movimenti sociali, nell’arcipelago femminista, di cui è “voce” ascoltata e rispettata e, da diversi anni, tra i cittadini sfrattati e senza casa, nelle periferie siciliane in cui, come a Torre Leone, Librino, può capitare, spiega la segretaria, che in cinquanta metri quadri vivano “anche cinque persone, molti anziani e con disabilità, in palazzoni spesso senza ascensore e impianti fognari funzionanti”.

Gli “ultimi”, i più fragili, ritornano in loop nelle parole di Giusi Milazzo, senza alcuna concessione, però, ai ‘cahiers de doleances’ o all’autocelebrazione o, peggio, all’autoreferenzialità, “vizi” molto comuni in certi ambienti dell’attivismo sindacale, a sentire l’esponente del Sunia: “Non voglio fare qui l’elenco delle azioni e delle vertenze che come Sunia abbiamo fatto”, puntualizza la segretaria, “preferisco parlare del tanto lavoro che ancora c’è da fare per rispondere ai bisogni delle persone che rappresentiamo. Ma mi permetta una piccola digressione…” Prego: “Il sindacato non si fa attaccando le altre sigle ma organizzando le lotte e difendendo i più deboli”. Il riferimento, o meglio la “bordata”, è rivolta “ai falsi, ossessivi e immotivati attacchi che vengono fatti via stampa nei confronti del Sunia da parte di un sindacato autonomo, un’organizzazione quasi inesistente, di cui ogni tanto intravediamo il simbolo sul territorio di Catania”, chiarisce Milazzo.

E in effetti, a voler guardare i fatti, il Sunia, in questi anni, sembra aver registrato risultati importanti anche in termini di fiducia da parte dei cittadini – 10.000 iscritti in Sicilia – e di radicamento sul territorio: “Grazie al lavoro dei nostri dirigenti e dei nostri volontari – continua Milazzo – abbiamo aperto nuovi sportelli: dallo Zen a Canicattì, da Brancaccio a Licata, per citarne alcuni. E altri ne apriremo nel 2022. La richiesta di supporto, da parte dei cittadini, è sempre più forte”. Ma uno dei “riconoscimenti più significativi, per la sigla degli inquilini guidata da Milazzo, è arrivato inaspettatamente qualche giorno fa dal Comune di Ravanusa che nell’avviso pubblico “per il reperimento di nuove unità abitative per i nuclei familiari con abitazione inagibile, a seguito dei tragici fatti dell’11 dicembre”, dispone di rivolgersi al Sunia per la verifica degli atti di locazione: “Ha sorpreso anche noi – dice Milazzo – e non nascondo che ci ha fatto piacere”.

Non fa piacere, invece, il crescente disagio abitativo che, soprattutto al Sud e in Sicilia, assume la forma di una vera e propria “emergenza sociale”. I numeri sono scioccanti. Secondo il Sunia, circa un milione di persone in Italia hanno problemi di alloggio e più di mezzo milione sono in lista di attesa per una casa popolare. Per non parlare degli sfratti che pendono sulla testa di circa 300.000 famiglie. Una “bomba” sociale che rischia di deflagrare con la fine del blocco degli sfratti prevista per il 31 dicembre. Solo a Catania, stando ai dati del Sunia catanese, almeno 4000 famiglie rischiano di rimanere senza un tetto sulla testa nel 2022: “Purtroppo c’è poca consapevolezza del problema nella classe politica”, dice Milazzo, “manca una visione organica e le poche risorse a disposizione rischiano di essere usate male. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la costituzione dell’osservatorio regionale per la casa di cui fa parte, oltre al sindacato, anche l’Anci e gli Iacp. Per questo – incalza Milazzo – chiediamo un “Piano Casa” e più investimenti pubblici nell’edilizia popolare, che possono essere fatti senza consumare nuovo suolo ma anche utilizzando il patrimonio pubblico dismesso, scuole, caserme, ospedali o destinando i beni confiscati alla mafia all’abitare, come si è fatto a Palermo, o promuovendo e sostenendo forme di housing sociale”.

Insomma, servono soldi, investimenti ma, soprattutto volontà politica: “Le faccio un esempio”, dice la dirigente sindacale, “abbiamo chiesto che i fondi contro la povertà stanziati dal governo nel luglio di quest’anno, ben 4 milioni per Catania, fossero destinati per il 70% al problema abitativo. Ne abbiamo discusso con l’assessore ai Servizi Sociali e tutti eravamo d’accordo. Poi, improvvisamente, la giunta comunale ha deliberato, con una specie di “gioco di prestigio”, che quei soldi fossero “dirottati” per la Tarsu, cioè per coprire una “tassa”. Si rende conto?” Ma non è tutto: “Abbiamo chiesto un tavolo prefettizio – continua la segretaria – per affrontare la questione degli sfratti, al quale partecipassero il comune, l’associazione dei proprietari e il tribunale, al fine di assicurare la cosiddetta “graduazione” degli sfratti, cioè il passaggio da casa a casa per i cittadini in difficoltà. Abbiamo fatto solo un incontro e poi più niente”.

Il 2022, per Giusi Milazzo, sarà il decimo anno alla guida del Sunia, “l’esperienza più bella” della sua vita sindacale: “Sono contenta, soddisfatta – commenta la segretaria – in questi dieci anni siamo cresciuti, abbiamo rinnovato il nostro gruppo dirigente che oggi è fatto di molti giovani e molte donne, si è creato un bel movimento, una bella vivacità, siamo impegnati in tante vertenze, abbiamo in cantiere tante iniziative e tante altre le stiamo realizzando grazie ad un lavoro fatto in sinergia con le associazioni, come Trame di Quartiere o il progetto Schub, rivolto agli immigrati. Ecco a cosa serve il sindacato”, conclude la sindacalista, “a organizzare le lotte e a difendere le persone più deboli”.

About Post Author