Il capitano dell’ultimo scudetto, ossia Claudio Sala, più il bomber dei bomber granata, cioè Paolo Pulici.
Eccoli, i protagonisti dei due libri “gemelli” scritti da Flavio Pieranni e Fabrizio Turco che raccontano la storia del Toro più bello e vincente del dopo-Superga: “Con la maglia numero 7 – Vita e assist di Claudio Sala” 272 pagine, 18 euro, e “Il Toro sono io – Vita e gol di Paolo Pulici” 412 pagine, 20 euro.
I due volumi, pubblicati dall’editore eporediese Bradipolibri, sono in vendita in libreria, su Amazon e su tutte le piattaforme online.
Vendita singola, ovviamente, anche se stanno bene pure in coppia, proprio come avveniva in campo e fuori, visto che i due campioni erano anche grandi amici, come dimostra la lunga convivenza in via Lima, quartiere Santa Rita a Torino, a due passi dal “loro” stadio Comunale e dal mitico Filadelfia.
Puliciclone e il Poeta del gol furono i leader di una squadra fantastica che arrivò a metà anni Settanta ad essere chiamata “Torino grande” solo per non confondersi con gli Invincibili periti nel rogo del 4 maggio del 1949. I due volumi tratteggiano il periodo storico, le tensioni sociali e le vicende del campo, ricche di trionfi in tinta granata. Fino alla rivoluzione che quel Toro riuscì a completare nel maggio 1976 mandando gambe all’aria anche la Juve abituata per tradizione a dominare. “Con la maglia numero 7 – Vita e assist di Claudio Sala” celebra l’artefice massimo di quel fantastico tricolore, capitano di una inimitabile macchina produttrice di gol e spettacolo, il Poeta che diventò il “braccio armato” dei Gemelli del gol Pulici-Graziani.
Sala, infatti, fu il protagonista di quello scudetto anche se, forse, non gli sono stati attribuiti i giusti meriti; ecco perché il volume vuole in qualche modo rendere giustizia ad uno dei più grandi numeri 7 di ogni epoca. E poi “Il Toro sono io – Vita e gol di Paolo Pulici”, come dire il libro sul Toro in tutto e per tutto. Lo dicono i numeri, che collocano Pupi al vertice della classifica dei bomber, con 172 gol segnati in granata, e alle spalle del solo Ferrini per numero di presenze (437). Ma Pulici è il Toro soprattutto nell’immaginario dei tifosi, riuscendo a travalicare periodi e generazioni, diventando l’eroe di tutto un popolo: dai vecchi ai bambini, da chi lo ha visto giocare e da chi ne ha soltanto sentito raccontare le gesta. Ecco perché Paolo Pulici è il Toro
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