Confiscati beni all’insegnante del clan, trade union della riscossione di tangenti

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Sequestrati beni all’uomo del clan ritenuto il trade unione per la riscossione delle tangenti

Questa mattina l’esecuzione di un decreto di confisca di prevenzione emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Roberto Trombetta, insegnante ma nel contempo ritenuto appartenente alla clan “Belforte” o “Mazzacane”, consorteria criminale attiva nell’area di Marcianise e zone limitrofe.

A dare esecuzione al decreto personale della Divisione Anticrimine della Questura di Caserta e del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Caserta.

Misura di prevenzione

Nei confronti di Trombetta, è stata inoltre, disposta la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni 2 e mesi 6, in quanto ritenuto portatore di pericolosità sociale qualificata.

Confisca di un appartamento

In particolare, con il provvedimento anzidetto è stata disposta la confisca di un appartamento sito in Marcianise (CE), nonché il sequestro e la contestuale confisca per equivalente fino alla concorrenza della somma di € 115.200.

Epilogo dell’attività investigativa

L’esecuzione della misura di prevenzione rappresenta, l’epilogo della complessa e articolata attività investigativa che ha permesso di ricostruire gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità, diretta e indiretta (tramite i suoi familiari), dell’insegnante del clan, acquisiti con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo.

Infatti, Trombetta è stato condannato – con sentenza definitiva inflitta dalla Corte di Appello di Napoli il 27 novembre 2018, alla pena di anni 9 e mesi 4 di reclusione per associazione mafiosa e altro.

Diversi sono stati i collaboratori di giustizia le cui propalazioni sono state convergenti nell’indicare Trombetta come trade union  nella riscossione delle tangenti, tra il clan e gli imprenditori taglieggiati. 

Collusione col “clan Belforte”

Le attività investigative svolte hanno, quindi, complessivamente dimostrato come Trombetta abbia tratto vantaggio, negli anni, dalla collusione con il “clan Belforte”, beneficiando di una cospicua ricchezza da ritenersi all’origine inquinata e, pertanto, sottoponibile a sequestro e confisca di prevenzione.

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Redazione Caserta

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