Il tavolo di oggi ha segnato il nuovo avvio di un dialogo tra il Governo e tutti i soggetti interessati dalla vertenza Jsw: siamo soddisfatti nel vedere il Mise dimostrare concreto interesse nei confronti della fabbrica piombinese e di tutti i suoi lavoratori. Il dialogo tra le istituzioni interessate, i sindacati e l’azienda è prioritario: questo tavolo che, assicura il Mise, avrà continuità, è il momento di incontro e condivisione del percorso ma è chiaro, comunque, che la prima partita, quella più importante, rimane tra il Governo e Jsw. Governo che deve investire entrando nella compagine e, soprattutto, pretendere chiarezza da parte dell’azienda sui progetti futuri: in qualunque senso essi si sviluppino e qualunque sarà l’interlocutore, Piombino non può continuare ad attendere.
Sono nodi da sciogliere ed è necessario farlo velocemente per non perdere l’occasione che i fondi europei ci offrono: intercettare quelle risorse è fondamentale per avviare un efficace percorso di rinascita della città. Le somme del Recovery fund aiuterebbero nella transizione ecologica e di integrazione con le peculiarità del territorio affinché la fabbrica torni ad essere il motore propulsivo dell’economia ma nel rispetto degli equilibri e delle caratteristiche della città. Al contempo, queste risorse ci darebbero la possibilità di arretrare le aree destinate all’impianto liberando i terreni occupati ma non produttivi, avviare i progetti di smantellamento e di bonifica e fare, così, spazio a una nuova imprenditoria. La fabbrica ha bisogno di nuova linfa, di una effettiva conversione verso l’acciaio green e di nuove prospettive che ne rilancino l’attività e garantiscano la sicurezza e un futuro ai lavoratori ma, al fianco di questa visione dell’acciaio virtuosa ed ecocompatibile, dobbiamo garantire una diversificazione economica che consenta al territorio di crescere.
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