“Ci aspettano delle sfide per le quali noi come Cda riteniamo di avere esperienza competenza e determinazione per difendere la Juventus in tutte le sedi competenti, penale, sportiva e civile. Lo faremo con rigore e anche pacatezza e senza arroganza. Abbiano sempre rispettato chi dovrà giudicarci. Ma vogliamo uguale rispetto per discutere nelle sedi competenti le motivazioni del nostro agire”, ha aggiunto il neo presidente bianconero.
“Grande emozione e orgoglio. Un pensiero di forte ringraziamento a chi mi ha preceduto con alcuni dei quali ho passato pezzi della mia vita. Grazie ad Andrea che mi ha regalato la maglia e spero di onorare la maglia. Un primo pensiero ai tifosi che sono sempre stati la forza della squadra. La next gen è progetto strategico. Obiettivo principale è allargare il pubblico degli affezionati della Juventus. Target giovani e internazionali facendo leva sulla storia del marchio Juve. Obiettivi e ambizioni sportive non cambiano. Equilibrio finanziario e iniziative commerciali per futuro”, ha concluso.
“Avrete in me un grandissimo tifoso”. Lo ha detto Andrea Agnelli che ha chiamato sul palco, dopo la nomina del board della Juventus, il nuovo presidente della società consegnandogli insieme con Pavel Nedved la maglia bianconera con il numero 1 e il nome Ferrero.
Del nuovo consiglio fanno parte, su indicazione di Exor, la holding che controlla la società bianconera, oltre a Ferrero, Maurizio Scanavino, attuale direttore generale che assumerà la carica di amministratore delegato, Laura Cappiello, Diego Pistone e Fioranna Vittoria Negri.
“Faccio un passo indietro, lascerò il consiglio di tutte le società quotate. E’ una mia decisione personale, che ho preso d’accordo con John, con cui il rapporto rimane strettissimo, AjaY Banga e Tavares. E’ la mia volontà di affrontare il futuro come una pagina bianca”. Lo ha annunciato Andrea Agnelli durante l’assemblea della Juventus”, durante il suo intervento, Andrea Agnelli ha rivendicato i risultati raggiunti sul campo e fuori, dal nuovo stadio agli investimenti sul settore giovanile.
“In 5/8 anni il 50-60 % della rosa della prima squadra può arrivare dal nostro settore giovanile” e nel suo discorso Agnelli è tornato sui temi della Superlega e del contenzioso con la Uefa: “Auspico che la Corte Ue riconosca la posizione dominante della Uefa e che riconosca che il calcio è un’industria. Non vengono colte dai regolatori le differenze tra gioco e industria”.
Prima dell’assemblea Andrea Agnelli ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare due capitani della Juventus, Castano e Vialli.
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