Pubblicato il 17 Giugno, 2022
“Il mio assistito nega strenuamente qualsiasi azione criminosa”.
Così Patrick Gibbs.
E’ l’avvocato di Kevin Spacey, che oggi, così come aveva promesso tre settimane fa, quando, in un’intervista esclusiva a Good Morning America, aveva annunciato che si sarebbe presentato volontariamente in Gran Bretagna per provare la sua sua innocenza.
L’attore, quindi, ha mantenuto la parola ed è comparso davanti alla Westminster Magistrates Court di Londra per difendersi dall’accusa di abusi sessuali mossa da tre uomini, riguardo presunti episodi avvenuti tra il 2005 e il 2013.
A Spacey, che è rimasto seduto sul banco degli imputati e si è alzato in piedi solo per fornire il nome completo, la data di nascita e il suo indirizzo inglese, è stata concessa la cauzione incondizionata dal magistrato Tan Ikram.
Il giudice ha inoltre fissato per il 14 luglio la data della prossima udienza che, di fatto, aprirà il processo.
“Sono grato alla dichiarazione della Procura della Corona che ha ricordato il mio diritto a un processo equo, e che sono innocente fino a quando non sarà dimostrato il contrario”, aveva dichiarato ancora Spacey a Good Morning America.
Stavolta, facendo lo slalom tra giornalisti e fotoreporter, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Abito azzurro, camicia bianca e occhiali da vista: la star di Hollywood 62enne è sembrata abbastanza serena in volto.
Già nell’estate 2019 i procuratori del Massachusets avevano dichiarato cadute le accuse di molestie e aggressione nei confronti del premio Oscar, per un altro fatto risalente al 2016.
Adesso l’accusa arriva da Londra e risale a quando Spacey era direttore artistico del teatro Old Vic.
Tra l’altro, l’ex star di House of Cards è stata una delle prime celebrità a essere investita dal ciclone #MeToo: nel 2017 il collega Anthony Rapp lo ha accusato di averlo molestato sessualmente a una festa, quando lui era adolescente. Parole che hanno scatenato una tempesta sull’attore, interrompendo bruscamente la sua sensazionale carriera e costringendolo quindi a combattere per provare la sua innocenza.
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