Le telecamere del programma RAI “Estate in diretta” hanno raccontato in modo ancora piu’ dettagliato quanto accaduto in una casa di riposo abusiva scoperta dai Nas in seguito alla morte di un uomo a Reggio Calabria.
Le scarse condizioni igieniche avevano registrato anche dei casi di scabbia nel corso dei mesi ma quanto emerso dalle indagini va ben oltre ogni tipo di immaginazione. Tutti gli “ospiti” della casa di riposo erano per la maggior parte degli anziani allettati ai quali era stato reso impossibile poter avere un contatto esterno con i parenti. Attilio Parrelli, legale dei parenti della vittima, ha raccontato ai microfoni Rai che ad una signora era stato fatto credere che l’operatore sanitario parlasse con una figlia mentre dall’altro lato del cellulare c’era invece un complice, pronto a dire che quella casa di riposo era un posto sicuro dove rimanere.
I parenti, d’altro canto, erano invece convinti di affidare i propri cari a gente specializzata ed sperta del settore. L’inchiesta continuerà nei prossimi giorni con ulteriori scenari che potrebbero portare ad altri clamorosi dettagli.
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