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La morsa della camorra sull’imprenditoria di Arzano, in fiamme il furgone di una ditta: il video choc

Ennesimo attentato minatorio nei confronti dell’imprenditoria.

Pubblicato il 7 Gennaio, 2022

Un furgone di proprietà di una ditta di impianti elettrici è stato incendiato nel centro storico di Arzano, paese dell’hinterland di Napoli. L’episodio sarebbe da ascrivere come un atto intimidatorio di stampo camorristico effettuato da uomini legati al clan Monfregolo, appartenente al sodalizio Amato-Pagano, nei confronti dell’imprenditore.

L’accaduto è stato denunciato da un cittadino al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli. Il Consigliere è da sempre impegnato a denunciare gli eventi camorristici, e non solo, che macchiano la nostra terra.

“Abbiamo denunciato l’episodio alle forze dell’ordine e alla magistratura per fare chiarezza. Arzano è da troppo tempo sotto assedio dei clan. Era lo scorso 24 novembre quando durante un agguato in un bar di via Silone due killer giovanissimi hanno fatto irruzione sparando all’impazzata provocando 5 feriti, estranei agli ambienti criminali”.

Il consigliere fa riferimento all’agguato al Roxy Bar, durante il quale furono colpite anche persone innocenti, la cui unica “colpa” fu di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Prosegue Borrelli: “Mentre lo scorso giugno Pasquale “picstik” Cristiano fu arrestato perché nonostante fosse agli arresti domiciliari aveva sfilato per le strade di Arzano in Ferrari per un corteo per la prima comunione del figlio. L’episodio fu da noi denunciato.

Ora non si può più consentire che i territori diventino ostaggio delle guerre e delle strategie di camorra, con il grosso pericolo che ci vadano di mezzo persone innocenti, mentre imprenditori e commercianti sono nella morsa dei clan.

Il Prefetto e la Magistratura devono intervenire duramente prima che la situazione sfugga al controllo.”
Queste le parole del Consigliere Regionale Borrelli.

Negli ultimi giorni un altro episodio legato molto probabile al mondo del racket e delle estorsioni: 24 colpi di pistola furono esplosi contro un autonoleggio a Casoria.

Episodi che evidenziano due aspetti: da un lato la recrudescenza della camorra, evidentemente con l’acqua alla gola, e quindi bisognosa dei soldi derivanti dal racket e dalle estorsioni; dall’altro la ribellione di commercianti ed imprenditori, stanchi di vivere sotto la minaccia criminale di gruppi camorristici.

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