L’addio ad un’icona del Grunge, Mark Lanegan muore a oggi 57 anni

Fondatore dei Screeming Trees ed ex membro dei Queens of the Stone Age, muore all’età di 57 anni

Kurt Cobain, PJ Harvey, Isobel Campbell e Moby sono alcuni tra i musicisti con i quali aveva collaborato nella sua carriera. Una collaborazione avvenuta anche con gli italiani Afterhours.

Le cause del decesso non sono ancora state rese note, Lanegan era stato ricoverato per covid lo scorso anno: un ricovero lungo, nel quale era stato sottoposto a coma farmacologico. Proprio a Dicembre aveva raccontato ad una testata americana: “È stato pazzesco. Ho ancora alcuni strascichi. Qualunque cosa avessi, attacca i luoghi in cui c’è stato un trauma nel corpo, in passato. E io ho avuto un bel po’ di incidenti nel corso della mia vita”.

E’ stato ritrovato privo di vita nella sua casa di Killarney, in Irlanda. Lanegan si era unito agli Screaming Trees negli anni ’80, furono otto in totale gli album prodotti fino allo scioglimento della band nel 2000. Il successo vero e proprio arrivò negli anni ’90 grazie al singolo “Nearly Lost You”. Sempre nel 2000 era poi apparso nell’album “Rated R” dei Queens of the Stone Age, scrivendo e cantando molte delle loro canzoni. Ha collaborato con la band in alcuni dei brani che lasceranno per sempre il segno nella storia del rock moderno come “Song of the dead”.

Nel 2020 pubblicò un libro di memorie intitolato “Sing Backwards And Weep”, in cui metteva a nudo i suoi demoni, fra i quali le dipendenze, l’alcolismo e la tragica morte dei suoi amici più cari, tra cui Kurt Cobain dei Nirvana e Layne Staley di Alice in Chains. La sua voce dice addio per sempre a questo mondo, una voce forte, abrasiva, marchiata dalle sigarette e dall’alcol che è stata comunque in grado di trasmettere emozioni grandi e di superare la prova più difficile per un’artista: quella del tempo. Mark Lenegan va di diritto nell’olimpo dei grandi nomi del rock come Chris Cornell, Scott Weiland, Layne Staley e Kurt Cobain; andati via prima del tempo, divorati dai loro demoni, ma che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica.