Le proteste dei genitori degli alunni dell’asilo comunale il Panda sono inequivocabili

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Le proteste dei genitori degli alunni dell’asilo comunale il Panda sono inequivocabili.

Un cantiere a ridosso di un luogo che ospita una struttura pubblica di questo tipo, crea rischi e pericoli ove siano carenti accorgimenti adeguati a tutela dell’incolumità dei bambini e degli operatori. E’ responsabilità oggettiva del direttore dei lavori attenersi alle norme in materia ed adottare tutte quelle misure atte a garantire la sicurezza interna ed esterna a quell’area. Hanno fatto bene il sindaco e l’assessore competente ad intervenire pretendendo adeguati e severi coprolli.

Al di là della questione sollevata, l’ubicazione di edifici di quelle dimensioni in quell’ambito è fuori luogo. E’ stato sacrificato uno spazio all’aria aperta a disposizione di bambini e ragazzi per costruire in modo impattante in una zona già pesantemente affollata sotto il profilo urbanistico. Inoltre, è stato utilizzato lo strumento del social housing, che nasce per riqualificare le periferie delle grandi città e permettere l’acquisto di un alloggio a basso costo alle giovani coppie ed alle famiglie con un ISEE fino a 35.000,00 euro.

A Piombino un reddito inferiore a 35.000 è nella media e comprende anche tante di quelle famiglie che a suo tempo hanno contratto un mutuo prima casa, che oggi si trovano ad avere un appartamento a valore ridotto rispetto al costo d’acquisto per la forte flessione dei prezzi nel mercato immobiliare. Questo progetto lo abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione e dal 2016 ad oggi lo abbiamo più volte criticato proprio perchè oggettivamente incomprensibile. Si tratta di 3 palazzi di diversi piani estremamente ingombranti che levano luce agli edifici preesistenti ed in particolare all’asilo Panda.

Ricordiamo che l’assessore all’istruzione ed alle politiche sociali della passata giunta ne è stato uno dei principali sostenitori. Un tipo di edilizia in stile sovietico anni 70 che oggi in una cittadina di 34.000 abitanti sul mare è un pugno nell’occhio. È la riedizione dei quartieri dormitorio di 40 anni fa, quando vi era l’esigenza di dare un alloggio alle tante famiglie che arrivavano da altri territori per motivi di lavoro.

La nuova amministrazione, nonostante fosse contraria a tale intervento, purtroppo, non ha potuto fare niente in quanto oramai tutto definitivamente blindato sotto il profilo tecnico e normativo.
FI-UDC-CIVICI POPOLARI E LIBERALI
LISTA FERRARI SINDACOLEGA PER SALVINI PREMIERFRATELLI D’ITALIA

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Barbara Noferi

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