L’Etna torna a far sentire la sua voce dopo un periodo di pausa. L’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia comunica che a partire dalle ore 10,16 si osservano singole esplosioni al cratere di Nord-Est con emissioni di cenere diluita che si disperde immediatamente nell’area sommitale.
Il fenomeno è ancora in corso, ma non si segnalano variazioni significative nell’ampiezza media del tremore vulcanico, che mostra valori medi e medio-bassi. La sorgente è localizzata nell’area dei crateri Bocca Nuova e Voragine a una elevazione di circa 2.800 metri sopra il livello del mare.
L’attività infrasonica è su livelli bassi, sia come numero che come ampiezze, e risulta ubicata in corrispondenza della Bocca Nuova. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo Gnss e clinometriche non mostrano variazioni significative.
Marco Neri, esperto vulcanologo dell’Ingv, ha spiegato come l’attività di oggi sia soltanto un po’ più intensa rispetto al normale stato del vulcano e come le quantità di cenere emessa siano modeste. Tutto questo porta la stessa cenere a cadere sul suolo in prossimità del cratere e in alta quota, cosa che non la fa arrivare alle città, mentre il vento spira in direzione sud-ovest.
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