La lista dei condannati a morte: torna l’incubo di Oliena

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Ci sono luoghi che non dimenticano. L’odio è così radicato da diventare parte del territorio, dell’ambiente. Una presenza oscura che dopo il tributo di sangue ricevuto si assopisce, ma non va via. Resta lì, in attesa che ritorni la fame, pronta a esigere il nuovo tributo, indifferente al terrore che provoca e alla spietatezza prevista…

E’ quel che accade a Oliena, un piccolo centro della Sardegna, che appartiene alla provincia di Nuoro.

Si rivive l’incubo vent’anni dopo.

Una lista di nomi e cognomi con croci a fianco è comparsa su un muro del cimitero del paesino incastonati ai piedi dei monti Corrasi,

le scritte cancellate (fonte L’Unione Sarda)

La lista è già stata cancellata, ma il messaggio, in tutta la sua brutalità, è giunto lo stesso. E si allungano le ombre inquietanti.

Perché sta ripetendosi quel che ha dato l’avvio alla lunga faida che ha insanguinato la zona.

Una sorta di lista di condannati a morte allora, coi morti che corrispondevano ai nomi che improvvisamente apparvero pubblicamente, un sorta di lista di condannati a morte adesso.

Stesso comportamento, stessa rabbia, stessa ferocia.

Quelle scritte sono già spari, fucilate, corpi crivellati di colpi anche quando già il cuore non batte più, così come si fa quando si accanisce su qualcosa che si ritiene un oggetto da distruggere, mortificare, dissacrare.

Qualcuno, probabilmente, ha deciso che è tempo di alimentare di nuovo la bestia. Ci sono conti ancora da saldare, vendette da compiere, eredità che si assumono alla nascita, che fanno parte del dna di alcune famiglie, un destino già scritto nei cognomi.

Tonino Corrias

Roba subita da una comunità intera, già scossa dall’omicidio di Tonino Corrias, un allevatore pregiudicato 59enne, massacrato con diversi colpi di fucile mentre, lo scorso gennaio, andava al lavoro a bordo della sua auto.

Il luogo dell’omicidio di Corrias

Da oltre 20 anni l’allevatore era nel mirino degli attentati, faceva parte della lista di allora, ed era scampato alla morte in altri due agguati.

Il primo in campagna, quando era rimasto ferito a una spalla e a un braccio, il secondo nel 2015, quando i colpi di fucile centrarono il parabrezza dell’auto che guidava.

Adesso il nuovo elenco, quello sul quale stanno lavorando i carabinieri per evitare una nuova strage.

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Redazione Nazionale

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