All’indomani di un nuovo lutto l’appello del sindaco di Pietramelara Di Fruscio,: “Noi da soli non possiamo farcela, occorre un impegno serio a collaborare, come in una famiglia, per potere uscire da questo dramma il più presto possibile”
“La nostra comunità paga un terribile dazio in termini di lutto – scrive sulla pagina del Comune di Pietramelara il sindaco Pasquale Di Fruscio – a seguito della scomparsa di Giovanni Palmiero, persona buona, conosciuta per la sua cordialità, benvoluta da tutti; un cittadino modello, marito, padre e nonno esemplare”.
L’incredulità si associa al dolore
“A distanza di un solo giorno – prosegue Di Fruscio – dalla scomparsa di Elio siamo costretti a piangere oggi la scomparsa di un altro nostro concittadino a causa del COVID e la perdita di uomo mite e generoso che ha fatto della famiglia una ragione di vita”.
Pietramelara sta pagando uno scotto pesantissimo in termini di dolore questa ondata continua, che talvolta sembra ridursi ma, forse è solo tattica, di un virus che continua a rubarci attimi di vita.
“Anche in questa terribile occasione – esorta il sindaco di Pietramelara, Pasquale Di Fruscio – riteniamo doveroso fare delle importanti considerazioni sul comportamento di una parte dei nostri concittadini, che sembrano rimanere insensibili anche al cospetto di questi scenari così drammatici e dolorosi”.
Va detto senza mezzi termini: gli assembramenti vanno assolutamente vietati, soprattutto se non si utilizzano neppure le minime misure cautelative, le mascherine che andrebbero indossate anche in casa quando sono presenti persone non conviventi.
“Riteniamo non eccessivo qualificare scellerato – prosegue il sindaco – il radunarsi in numero elevato: siamo stati costretti a chiudere alcuni luoghi di ritrovo e ad attuare tutte le misure preventive a nostra disposizione per evitare il diffondersi del virus. Eppure qualcuno riesce ancora a trovare il luogo e il modo per assembrarsi senza alcuna remora. Non basta e non basterà nessuna restrizione se continuiamo con i comportamenti sbagliati! Siamo in una condizione grave: perché non riusciamo a capire?”
Domanda importante, a cui, troppo spesso non riusciamo a darci una risposta. In tanti rispondono “perchè dobbiamo vivere”.
A quel punto risponderei volentieri: “non abbiamo tutti il diritto a vivere?”
Abbiamo perduto in soli due giorni due nostri carissimi concittadini. Perchè continuare a comportarci come nulla stesse accadendo?
Un appello il sindaco Di Fruscio lo fa anche agli adulti “impariamo a comportarci anche da buoni genitori, non quelli che si girano dall’altra parte per non vedere. Evitiamo feste, compleanni, inutili situazioni di rischio: ne va della vita!. Stiamo passando un periodo bruttissimo; questa sfida del virus è la più impegnativa che una amministrazione abbia potuto affrontare nella storia del nostro Comune; noi da soli non possiamo farcela, occorre un impegno serio a collaborare, come in una famiglia, per potere uscire da questo dramma il più presto possibile”.
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