Maddalena Urbani morta per overdose, indagato il pusher: è un 62enne siriano

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Dopo la morte per overdose di Maddalena Urbani, il siriano di 62 anni arrestato ieri a Roma è stato indagato per il reato di “morte come conseguenza di altro reato”. La 21enne figlia del medico Carlo, l’eroe che isolò il virus della Sars, è stata trovata morta sabato scorso in zona Flaminio a Roma, in un appartamento in via Vibio Mariano il cui il 62enne siriano era agli arresti domiciliari. L’uomo era stato portato in carcere, dopo che gli agenti del Commissariato Flaminio avevano trovato un piccolo quantitativo di eroina all’interno dell’appartamento. Fin da subito si è ipotizzata un’overdose, ma sarà l’autopsia che si svolgerà domani all’istituto di medicina legale del Gemelli a stabilire con certezza le cause del decesso. Il corpo della ragazza non presentava segni di violenza.

Maddalena Urbani era figlia di Carlo Urbani, il medico a capo dell’unità investigativa pandemica dell’Oms che, per primo, aveva individuato la sindrome respiratoria allora sconosciuta e che si era battuto per la creazione di un protocollo di sicurezza che imponeva il blocco delle frontiere per evitare la diffusione del contagio. Lo stesso protocollo è stato adottato anche per il contenimento dell’emergenza Covid. Proprio oggi ricorre l’anniversario della sua morte: Urbani era stato contagiato da un paziente ed è stato ucciso dalla stessa malattia che stava studiando, il 29 marzo 2003 a Bangkok, quando Maddalena aveva poco meno di 3 anni. Vista la prossimità dell’anniversario, in molti ipotizzano che la ragazza non sia mai riuscita ad elaborare il lutto per la scomparsa del padre.

Oggi, nelle Marche, sarà la prima Giornata dei camici bianchi in memoria di Carlo Urbani, istituita con legge regionale. Carlo Urbani era considerato un simbolo e, nel corso degli anni, gli sono state intitolate scuole, piazze, ospedali. Pochi giorni fa gli era stata attribuita l’ultima onorificenza alla memoria, la Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia. Castelplanio, il paesino in provincia di Ancona di cui era originaria la famiglia Urbani, è in lutto per la scomparsa di Maddalena Urbani. Il sindaco Fabio Badiali ha riferito che i funerali non si svolgeranno immediatamente, per permettere al fratello maggiore della ragazza di fare rientro in Italia: Tommaso Urbani si trova nella Repubblica Centrafricana ed è impegnato in una missione di Medici Senza Frontiere, la stessa organizzazione per cui il padre ritirò il Nobel per la Pace nel 1999.

L’Associazione Italiana Carlo Urbani (Aicu) ha ricordato Maddalena con i versi di Pessoa: “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto. La terra è fatta di cielo. Mai nessuno s’è smarrito. Tutto è verità e passaggio”. «Maddy non è riuscita a superare un’altra grande tragedia familiare, accaduta 18 anni fa, proprio in questi giorni. Crediamo tuttavia nelle ragioni del lutto che si apre alla vita e alla speranza. Sarà anche questo un motivo di maggiore impegno di quanti hanno voluto e continueranno a voler loro bene», spiega l’Aicu in una nota, in cui si stringe attorno alla famiglia Urbani per la tragedia che l’ha colpita. Oltre a Tommaso, Maddalena Urbani lascia la madre Giuliana e il fratello Luca.

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Redazione Roma

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