La procura di Palermo ha chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi per l’ex senatore di Forza Italia Antonio D’Alì. L’accusa per D’Alì è quella di concorso esterno in associazione mafiosa.
Dai documenti della procura si legge di come D’Alì sia accusato di aver “contribuito al sostegno e al rafforzamento di Cosa nostra, mettendo a disposizione dei boss le proprie risorse economiche, e, successivamente, il proprio ruolo istituzionale di senatore della Repubblica e di sottosegretario di Stato”. L”ex senatore originario di Trapani avrebbe avuto rapporti con le cosche e membri di rilievo di Cosa Nostra, come il superlatitante Matteo Messina Denaro, e altri fin dai primi anni novanta. Proprio tramite le famiglie mafiose con le quali aveva rapporto avrebbe poi cercato supporto elettorale.
In cambio del favore politico, D’Alì avrebbe favorito la criminalità organizzata attraverso la gestione degli affidamenti degli appalti per alcune opere pubbliche.
Dei presunti collegamenti di D’Ali con le cosche mafiose – si legge sull’Ansa – hanno parlato vari pentiti tra cui Antonino Giuffre’, Antonio Sinacori, Francesco Campanella e in fine anche don Ninni Treppiedi e Antonino Birrittella, ritenuti attendibili dai giudici d’appello. Il 5 Luglio è prevista l’arringa difensiva.
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