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Marmolada

Marmolada, trovati altri resti, il dolore dei sopravvissuti: “Ti amo. Sempre e per sempre”

Pubblicato il 6 Luglio 2022

I soccorritori hanno individuato e recuperato i resti di altri escursionisti coinvolti nella cedimento di un seracco della Marmolada.

L’ipotesi è che si tratti dei corpi di alpinisti appartenenti alla stessa cordata. 

Anche questa mattina quattro droni sono in volo sul ghiacciaio della Marmolada, sul luogo del disastro.

Due droni della soccorso alpino veneto e altri due dei vigili del fuoco di Trento passeranno al setaccio la zona in cui la frana di ghiaccio ha travolto gli alpinisti che domenica stavano salendo lungo la via normale.

Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della guardia di finanza a capanna Ghiacciaio. Intanto proseguono le attività di trasporto del materiale tecnologico necessario per l’intervento “vista e udito” di una squadra scelta di soccorritori che, assieme ad Unità cinofile, potrebbe tornare sul ghiacciaio giovedì per fare delle ricerche sul posto: la neve nella parte bassa del via normale su cui è rovinata la frana si sta sciogliendo e la polvere ed il pietrisco rendono difficoltoso l’utilizzo dei droni che non “vedono” chiaramente resti e attrezzatura sparsi sul ghiacciaio, per questo si pensa all’intervento con operatori scelti, malgrado il rischio di ulteriori crolli.

Marmolada
operativi 3 radar per monitoraggio del ghiacciaio

Una situazione che comunque è in fase di valutazione, dal momento che l’intervento è ritenuto molto pericoloso. Tra oggi e domani sono previsti forti temporali e la speranza dei soccorritori e che la pioggia possa in qualche modo ripulire la superficie e consentire una visuale migliore agli operatori che eventualmente interverranno.

IL DRAMMA DEI SOPRAVVISSUTI

“Ti amo Tommaso. Sempre e per sempre”. Lo ha scritto su Facebook Alessandra De Camilli, la donna di51 anni di Schio (Veneto) sopravvissuta al disastro della Marmolada e ora ricoverata in ospedale a Trento. Il marito Tommaso Carollo, manager di Zanè di 48 anni, è una delle quattro vittime ufficialmente riconosciute. “Grazie di tutti i messaggi che mi avete mandato e che mi state mandando, risponderò. A tutti appena riuscirò ad usare il telefono. Sto malissimo ma sono viva. Grazie di essermi vicini”, ha aggiunto la donna in un post successivo.

 
 
 
 
 
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IL BILANCIO DELLA TRAGEDIA

Le vittime accertate sono 9.

Due in più rispetto a ieri, di cui 4 riconosciute dai famigliari e 5 non identificati.

I feriti sono 7: 4 ricoverati a Trento, 3 in ospedali veneti. Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.

E tutto il massiccio è diventato off limits, con la decisione del comune di Canazei di rinforzare le misure contro i curiosi che numerosi si avvicinano al Fedaia.

Al conto dei “sommersi e salvati” della Marmolada si è aggiunta ieri come vittima Liliana Bertoldi, 54 anni, commerciante ambulante di Levico (Trento); resta in ballo l’identità di un morto, ancora non identificato, che potrebbe coincidere con uno dei dispersi, tutti italiani. Il totale sarebbe di 11-12 persone, più o meno il numero stimato da due testimoni francesi, che si trovavano in zona al momento del distacco della frana. Otto infine i feriti, dei quali uno dimesso dall’ospedale. Terminato anche il lavoro di attribuzione delle auto che erano parcheggiate a passo Fedaia. E’ “rientrato” nel conto dei sopravvissuti anche il paziente sconosciuto in prognosi riservata all’ospedale di Treviso. Grazie ai reperti consegnati dai genitori al presidente del Veneto, Luca Zaia, è stato possibile accertare che si tratta di un trentenne residente a Fornace, in provincia di Trento. Intanto, Al rifugio Marmolada sono stati montati un interferometro ed un radar doppler in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. Lo ha detto Mauro Gaddo di MeteoTrentino. I dati raccolti dagli strumenti saranno trasmessi ad un centro di controllo per essere processati e analizzati.

Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della guardia di finanza a capanna Ghiacciaio. Intanto proseguono le attività di trasporto del materiale tecnologico necessario per l’intervento “vista e udito” di una squadra scelta di soccorritori che, assieme ad Unità cinofile, potrebbe tornare sul ghiacciaio giovedì per fare delle ricerche sul posto: la neve nella parte bassa del via normale su cui è rovinata la frana si sta sciogliendo e la polvere ed il pietrisco rendono difficoltoso l’utilizzo dei droni che non “vedono” chiaramente resti e attrezzatura sparsi sul ghiacciaio, per questo si pensa all’intervento con operatori scelti, malgrado il rischio di ulteriori crolli. Una situazione che comunque è in fase di valutazione, dal momento che l’intervento è ritenuto molto pericoloso. Tra oggi e domani sono previsti forti temporali e la speranza dei soccorritori e che la pioggia possa in qualche modo ripulire la superficie e consentire una visuale migliore agli operatori che eventualmente interverranno.

“EVENTO IMPREVEDIBILE”

In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un’imprudenza”. Così il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, intervistato dal Tg3. “L’imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista – ha detto -. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile”. “Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia – ha ricordato -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica”. 

“Abbiamo parlato della tragedia della Marmolada come elemento simbolico di quello che il cambio climatico se non governato sta producendo nel mondo. Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato”. Lo afferma Sergio Mattarella nel palazzo presidenziale di Maputo. “Ci sono Paesi che non si impegnano. Occorre richiamare tutti a assumere impegni ulteriori”. “E’ chiaro che con queste temperature ci vuole un livello di prudenza superiore, così come è evidente che la sostenibilità non è una moda ma una necessità”. Lo ha detto, commentando la tragedia della Marmolada, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia a margine di un incontro sul turismo culturale ad Ascoli Piceno. L’importanza della sostenibilità, ha aggiunto, “ce l’hanno insegnata anche i giovani nel primo congresso mondiale del Turismo Giovanile, organizzato con l’Onu a Sorrento: per la generazione Z, nata dopo il 1997, 2 miliardi nel mondo, la sostenibilità è una delle cose più importanti per scegliere la destinazione turistica”.