Ancora una volta riceviamo segnalazioni da ogni parte della città per una fortissima puzza di gas che, considerando il vento da nord ovest, con ogni probabilità ha origine dalla zona industriale. Che si tratti di Acciaierie d’Italia, la raffineria Eni o qualche nave impegnata a scaricare petrolio al Campo Boe poco importa. Quello che conta è che i tarantini, per l’ennesima volta, sono costretti a respirare veleni.
Di pochi giorni fa è la nostra istanza alla Capitaneria di Porto, inoltrata a mezzo pec, con la proposta di arretrare lo stazionamento di petroliere e navi minerale nella rada del mar Grande. Due le motivazioni che ci hanno spinto a tale richiesta: la diminuzione di rischio di incidente rilevante e il miglioramento dello skyline della città, irrimediabilmente compromesso dalla presenza di grandi industrie e, appunto, dal traffico continuo di navi spesso arrugginite. Attendiamo risposte concrete dalla Guardia Costiera.
Così, mentre Acciaierie d’Italia afferma sui social che è falso che a Taranto si muoia più che altrove e l’Eni regala alberelli, anche oggi ci è stata somministrata la nostra dose di veleno. Con buona pace di chi vorrebbe che nemmeno si parlasse di tutto questo. Taranto merita rispetto ma i tarantini devono iniziare a pretenderlo.
MASSIMO BATTISTA
Una città per cambiare
Taranto città normale
Periferie al centro
Una mega rissa quella verificatasi questa notte a Sezze. La zona, tristemente famosa per episodi…
Il drammatico malore oggi durante una passeggiata al mare a Sperlonga da parte di un…
Dopo gli episodi delle settimane e dei mesi scorsi, ancora una donna travolta da una…
Venerdì 3 maggio ripartirà la seconda stagione di "Viola come il mare" dopo il successo…
La morte di Navalny ha scosso la Russia, ma in generale l'Occidente e tutto il…
Su Netflix sta impazzando "Baby Reindeer", una serie tv che parla di una stalker e…