Matteo Salvini fa riecheggiare ai giorni nostri l’autarchia alimentare del ventennio fascista, lo ha dichiarato ieri sera (giovedì 29 aprile), in collegamento con Paolo Del Debbio a “Dritto e Rovescio”.
Il leader della Lega consiglia di bandire gli ingredienti che provengono dall’estero. Il sushi, per esempio, contiene salmone, allevato in Norvegia e nei Paesi nordici: per questa ragione, non bisogna più mangiarlo. In seguito alle cosiddette Inique sanzioni, in Italia, nel corso del ventennio fascista si rinunciò a ogni cibo che non fosse prodotto nel Bel Paese. “Il caffe, che allora c’era”, cantava Anna Magnani. Come è noto, Salvini non ama l’Europa e vedrebbe di buon occhio una globalizzazione interrotta.
Queste le parole del leader della Lega: “Dobbiamo tornare a essere indipendenti dal punto di vista energetico, ma anche dal punto di vista alimentare. Ti ricordi di tutte le normative folli dell’Europa per combattere i nostri agricoltori, i nostri pescatori e adesso negli scaffali dei nostri supermercati rischiano di mancare i prodotti alimentari? Ecco, lasciamo che i nostri agricoltori e i nostri pescatori possano produrre, coltivare, mungere e allevare tutto quello che facevano nella vita. La guerra è un dramma, ma l’Italia deve capire che possiamo fare da soli. Non possiamo far produrre in Cina sottoprezzo o dipendere dalle norme dell’Europa”.
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