Pubblicato il 12 Novembre 2024
“These judges need to go (Questi giudici devono andarsene)”. Così Elon Musk si rivolge ai magistrati del Tribunale di Roma che hanno sospeso la convalida del trattenimento in Albania per 7 migranti e hanno rinviato la decisione alla Corte di giustizia europea.
“Musk ha ragione, io ho fermato gli sbarchi e ora rischio sei anni di carcere. Visto dall’estero tutto questo sembra ancora più incredibile”, gli ha fatto eco il segretario della Lega Matteo Salvini, mentre le opposizioni chiedono alla premier Meloni di “condannare il giudizio sul magistrati italiani e di difendere la Costituzione”.
“L’auspicio è che ci sia maggior rispetto istituzionale per la magistratura e per la giurisdizione. L’invito e l’auspicio è che si recuperi maggior equilibrio anche nella comunicazione”, ha detto il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro a RaiNews.
“La politica decide le politiche dei flussi migratori. Ma nel farlo non può non tener conto del quadro normativo sovranazionale a cui la disciplina interna deve uniformarsi, ne può lamentarsi del fatto che i giudici facciano il loro dovere”, ha aggiunto.
“Il giudice, se ritiene che la normativa interna sia incompatibile con quella europea ha due strade: disapplicare la normativa interna per incompatibilità con la normativa europea, oppure, in caso di dubbio, sollevare il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia. In questo senso hanno deciso i giudici romani, in linea con quanto fatto da altri uffici di merito come Bologna. Esiste un principio di primazia della disciplina europea, architrave per le corti nazionali dei Paesi membri dell’Unione. La normativa europea in materia di migrazione è sovraordinata rispetto a quella nazionale”, ha concluso.
“Credo che sia un tema oggi molto controverso e credo che alla fine una parola decisiva debba arrivare, c’è stato un ricorso alla Corte europea e può darsi che sia quella la sede giusta per definire quello che secondo me è un problema che sarebbe stato meglio non fosse sorto, ma visto che è sorto in qualche modo dobbiamo definirlo”, ha spiegato il presidente del Senato Ignazio La Russa.