La stramba macchina che vedete nella foto è l’arma da guerra che avrebbe dovuto sovvertire lo Stato italiano e instaurare la Repubblica di San Marco. Aveva ragione lui, l’organizzatore del presunto colpo di Stato: “Siamo quattro pellegrini, altro che terroristi. La nostra è stata solo un’azione goliardica” e non si può dargli torto. Solo che sei anni fa ne parlarono tutti – gli echi della Lega Nord, prima che si allargasse a mezzo mondo, si facevano ancora sentire – e sembrava una cosa grande.
E’ morto ieri nella sua Brescia Giancarlo Orini, 81 anni, uno dei secessionisti che vennero arrestati nel 2014 occupando la piazza di San Marco a Venezia a bordo del Tanko che vedete. Orini era l’ideologo, se così si può chiamare un piano del genere, e il leader del gruppo, che venne accusato addirittura di terrorismo.
La “goliardia” costò a Orini gli arresti domiciliari e poi venne scagionato, anche se non ha mai negato la sua appartenenza alla Lega, quando era solo Nord, e all’indipendentismo più radicale, quello che voleva la secessione di Lombardia e Veneto dall’Italia. In un fase del processo, in un’udienza, si travestì da carro armato. Poi fondò un gruppo di aiuto per i senzatetto bresciani, il “Barbon Group”.
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