Nascondeva 2000 flaconi di droga dello stupro nel suo studio: arrestato neurologo del San Camillo

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E’ finito agli arresti domiciliari il dottor Ludovico Lispi, 55 anni, neurologo del S. Camillo di Roma – dopo che nello studio privato a San Giovanni – sono stati trovati oltre 2000 flaconi (1,5 litri) della cosiddetta droga dello stupro. I carabinieri stanno ora cercando di capire che uso facesse il medico del San Camillo della droga.

L’accusa nei confronti del professionista è di detenzione ai fini dello spaccio di droga dello stupro (Gbl) e il sospetto degli inquirenti è che il medico rivendeva la droga che i carabinieri hanno trovato nascosta in un armadietto nel suo studio privato. Lo stupefacente ha la caratteristica di inibire i sensi fino alla perdita di coscienza, rendendo molto più facile lo stupro.

La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera, che ha raccontato che Lispi, processato per direttissima, davanti al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere. Adesso il medico è agli arresti domiciliari da venerdì 15 aprile.

I contenitori presenti ritrovati nello studio studio del neurologo sono già stati esaminati e i risultati hanno confermato che si trattava proprio di droga Gbl di elevata purezza. Sembra che i sospetti sul professionista siano scaturiti dal fatto che gli venivano recapitati numerosi pacchi dall’Olanda e le numerose hanno insospettito i carabinieri, che hanno iniziato ad indagare. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal pm, i militari, hanno perquisito lo studio trovando la sostanza sospetta nascosta in un armadietto. Adesso si cerca di capire se Lispi in che modo e per quali scopi fini utilizzasse la sostanza.

Cos’è la droga dello stupro?

Le più comuni droghe da stupro sono il gamma-idrossibutirrato (GHB), il gamma-butirrolattone (GBL), l’MDMA e taluni tipi di benzodiazepine tra cui in particolare il flunitrazepam, comunemente noto come Rohypnol. Taluni studi di provenienza statunitense classificano anche l’alcol come una droga da stupro.

Queste sostanze psicoattive possono essere utilizzate per facilitare lo stupro poiché possono avere effetti sedativi, ipnotici, dissociativi e causare amnesia. Possono essere somministrate alla vittima, insieme a cibi o bevande, senza che questa se ne renda conto. Nei paesi anglosassoni l’atto di aggiungere tali sostanze alle bevande è noto come drink spiking ed è considerato reato, anche se non seguito da un’aggressione o altro tipo di violenza. (fonte Wikipedia)

Non è il primo caso in Italia

La cosiddetta droga dello stupro, in Italia, ha già coinvolto anche personaggi famosi finiti al centro di inchieste come l’ex modella Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, che è stata arrestata nel settembre del 2021 perché trovata in possesso dello stupefacente che che lei dichiarò gli servisse per pulire l’argenteria. In quell’inchiesta risultano indagate altre 29 persone.

Foto d’apertura: di repertorio

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Redazione Nazionale

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