Neonato abbandonato a Ragusa: revocata adozione per Vittorio Fortunato

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Una storia che colpì molto e che coinvolse emotivamente tutta l’Italia, quella di Vittorio Fortunato, il neonato che era stato “abbandonato e poi ritrovato” dal padre a Ragusa.

Prima di confessare e di permettere di ricostruire tutta la vicenda, l’uomo fece finta di aver trovato il neonato in un cassonetto per evitare il riconoscimento del figlio, avuto da una relazione con una donna di Modica. Il macellaio ragusano raccontò agli inquirenti di non aver mai saputo della gravidanza della sua partner e di avere raccolto la richiesta di aiuto della ex compagna che lo aveva chiamato al telefono, recandosi nella abitazione di lei e prelevando il bambino. Invece di accompagnarlo in ospedale, l’uomo inscenò il “finto” ritrovamento.

Il bambino fu ricoverato poi all’ospedale Giovanni Paolo II, dove gli furono prestate le prime cure. Dal 20 novembre il piccolo era affidato in pre adozione ad una famiglia non residente nel Ragusano, ma ora il tribunale di Catania ha revocato l’adozione del bambino, che adesso ha 9 mesi. Si attende ora l’eventuale appello della famiglia adottiva, contro la decisione del Tribunale etneo

“E’ una notizia meravigliosa per la madre biologica del piccolo e per la sua famiglia che non riescono a trattenere la gioia – commenta uno dei legali della donna, l’avvocato Daniele Bocciolini – In uno Stato di diritto come il nostro, infatti, è interesse del minore crescere e sviluppare la propria personalità all’interno della famiglia naturale, costituendo l’adozione solo una extrema ratio. Nel caso di specie non c’erano i presupposti per l’adottabilità: il piccolo, infatti – sottolinea l’avvocato Boccolini – non è mai stato abbandonato da sua mamma risultata estranea alla vicenda. Non era stato considerato il vulnerabile stato psicologico nel quale si trovava la signora dopo il parto avvenuto in casa e per questo, per un ritardo nel riconoscimento formale da parte sua, troppo rapidamente il piccolo era stato pre-affidato a una famiglia diversa. Nell’interesse superiore del minore, pur rispettando e dovendosi tutelare le legittime aspettative della famiglia alla quale è stato pre-affidato il neonato (la sentenza non è ancora definitiva e può essere impugnata) – aggiunge il legale della madre del piccolo – appare evidente il diritto della nostra assistita di poter riavere suo figlio trovandosi sia nelle condizioni economiche che affettive per poter provvedere al minore.”

“Questa sentenza potrebbe costituire sicuramente un precedente. Un grande merito in questa vicenda va al collega avvocato Angelo Iemmolo del foro di Ragusa. Io – chiosa l’avvocato Daniele Boccolini – essendo intervenuto recentemente, devo evidenziare l’enorme supporto che ci hanno dato sia i mass media sia le istituzioni locali e nazionali, che hanno mostrato grande sensibilità al tema”.

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Angela La Terra

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