Pubblicato il 6 Agosto, 2022
Un nuovo caso di violenza sessuale che però si è concluso con la “vittoria” del carnefice viene dalla Nuova Zelanda, dove un uomo, Tulisi Leiataua, è stato accusato di aver stuprato una bambina di 8 anni e un’altra di 12.
I fatti contestati
Davanti al processo l’autore della violenza sessuale con 33 capi di accusa si è però difeso dicendo la 12enne era consenziente al momento del rapporto fra loro due. La sua difesa si è quindi concentrata su tutto questo in quanto la legge in Nuova Zelanda lo permetterebbe, malgrado l’età in cui viene fissato il consenso sessuale è quella di 16 anni. Nel paese di lingua britannica infatti è presente un comma di legge che consente a chi è accusato del reato di stupro di potersi difendere facendo appello al fatto che le vittime, nonostante siano minorenni, siano al contempo consenzienti.
L’indignazione degli attivisti
Per tutte queste ragioni la vicenda relativa a questo caso di violenza sessuale nei confronti della 12enne ha scosso l’opinione pubblica in Nuova Zelanda e ha rimesso in discussione alcune nuove leggi che non offrirebbero alcuna tutela nei confronti dei minori. Tutto questo ha portato anche alla reazione di alcuni attivisti che si stanno battendo allo scopo di rivedere la legge e tutelare quindi i minori in un modo migliore. L’uomo è stato comunque dichiarato colpevole alla fine del processo che lo vedeva imputato.