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Operazione Dakar, fatta luce su due omicidi del 2014 nel clan Santapaola-Ercolano

Pubblicato il 11 Giugno, 2020

Sei presunti affiliati al clan Santapaola-Ercolano sono stati soggetti a misure di custodia cautealre (due di questi provvedimenti sono stati notificati a detenuti già in carcere) nell’ambito dell’operazione “Dakar” condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Catania, su delega della Procura etnea. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nell’ambito di indagini su due omicidi di mafia avvenuti a Catania nel 2014. Quello di Salvatore Di Pasquale, detto ‘Giorgio Armani’, avvenuto a Catania il 29 aprile del 2004 e quello di Michele Costanzo, commesso sempre nel capoluogo etneo il 3 maggio dello stesso anno.

Secondo gli investigatori gli omicidi sarebbero avvenuti nell’ambito di contrasti per questioni di supremazia e di controllo di alcune attività economiche all’interno del clan Santapaola-Ercolano, tra la fazione che faceva capo ad Antonino Santapaola, Ninu u pazzu, ed Alfio Mirabile e quella che faceva riferimento a Giuseppe Ercolano e Francesco Mangion, come accertato nell’indagine Dioniso

Le persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi sono Luigi Ferrini, Angelo Pappalardo, Pietro Privitera, Marco Strano. L’ordinanza è stata notificata in carcere ad Arnaldo Santoro e Maurizio Zuccaro.

I due omicidi sono già stati oggetto di precedenti procedimenti penali, in seguito ai quali è stata affermata la responsabilità di Salvatore Guglielmino e Dario Caruana in ordine all’omicidio di Di Pasquale, e di Lorenzo Saitta in relazione all’omicidio di Costanzo.

Adesso, anche in base alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e dei riscontri effettuati si è arrivati alla completa identificazione di tutti i partecipanti dell’omicidio (tra avvistatori, autista del gruppo di fuoco e partecipante al commando) di Di Pasquale e di un ulteriore responsabile dell’omicidio di Costanzo. Michele Costanzo era, secondo quanto accertato dagli investigatori, il “padroncino” della Mediterranea Distribuzione Logistica (concessionaria della Dhl) e formalmente dipendente della ditta. Movente del delitto sarebbe stata la volontà degli Ercolano di sottrarre ai Mirabile la gestione della Mdl. 

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