L’accusa è di aver redatto false attestazioni per la nomina della commissione di gara «con l’intento di avvantaggiare illecitamente una cordata di imprenditori interessati all’aggiudicazione dell’appalto dei lavori di realizzazione del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto».
La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti del capo di gabinetto della Regione Puglia, Claudio Stefanazzi e di Elio Sannicandro, commissario straordinario dell’Asset Puglia, accusati di falso ideologico in concorso.
Al centro degli approfondimenti investigativi c’è l’idoneità di Sannicandro a ricoprire l’incarico di componente della commissione giudicatrice della gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione dell’opera. L’incarico, secondo l’impostazione del procuratore aggiunto Alessio Coccioli e del pm Michele Ruggiero, sarebbe stato conferito nonostante l’omessa comunicazione di «gravi ragioni di convenienza» e di una situazione di conflitto di interessi dovuto alla «comune militanza politica» con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e con l’operatore economico in gara, risultato vincitore, Nicola Canonico.
Inoltre, Sannicandro sarebbe stato designato «senza attività istruttoria alcuna», si legge negli atti, come commissario di gara nonostante, quale commissario Asset fosse stato anche il coordinatore del gruppo che avrebbe elaborato le «Linee guida per il piano strategico di Taranto» che includevano anche il monitoraggio di opere quali la realizzazione dell’ospedale
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