Padre disperato scrive una lettera alla Polizia e fa arrestare grosso spacciatore

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“I miei figli si stanno rovinando la vita per la droga”, queste sono le parole con cui inizia una lettera recapitata presso gli uffici della polizia locale di via San Faustino a Brescia che, benché anonima, ha immediatamente catturato l’attenzione degli agenti.

Proseguendo la lettura i poliziotti hanno capito che non era una semplice lettera di un padre disperato per la dipendenza dei figli della droga, ma una vera “soffiata” che rivelava tantissimi dati utili per risalire al pusher che vendeva eroina in tutta la zona orientale della Lombardia.

Così l’uomo ha “incastrato” il pusher

Nella lettera non era indicato il nome preciso del pusher, ma erano specificati gli orari, le strade frequentate, le auto usate e addirittura i colori delle carrozzerie.

Indicazioni precisissime che hanno spinto gli agenti ad indagare più a fondo. Il Nucleo di Polizia ha quindi avviato una vera indagine fino a risalire allo spacciatore, un tunisino classe ’65, che in realtà è una “vecchia conoscenza” delle forze dell’ordine, dal momento che era già stato arrestato nel 2010 per spaccio.

Le indicazioni fornite dall’uomo si sono quindi rivelate fondate e hanno favorito una netta accelerazione delle indagini, che si sono concluse con l’arresto dello spacciatore.

Una meticolosa operazione fatta di appostamenti e pedinamenti

Le indagini sono partite con il monitoraggio dell’appartamento dello spacciatore nel villaggio Prealpino, una sorta di “quartier generale” da dove partivano tutte le operazioni di spaccio.

Il pusher era molto abitudinario: quasi ogni giorno usciva di casa nascondendo la droga dietro il doppiofondo della radio dell’auto, per poi partire per il consueto giro di consegne da Brescia alla Fascia d’Oro, fino a Montichiari e Mantova.

Gli agenti, una volta compresi tutti i movimenti dell’uomo, lo hanno bloccato quando stava per partire per le quotidiane “consegne” e hanno trovato nella sua auto 40 dosi di eroina e le chiavi dell’appartamento, utilizzato sia come base operativa sia come deposito.

Qui le forze dell’ordine hanno trovato frullatori, bilancini ed altre attrezzature varie per il confezionamento ed il taglio della cocaina, che veniva successivamente suddivisa in pacchetti pronti per la consegna.

La maggior parte del materiale sequestrato era presente nell’armadio della camera da letto del pusher, dove erano nascosti 30 grammi di cocaina e 1,4 chili di eroina pura ancora da tagliare.

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Redazione Nazionale

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