Sono stati confiscati all’imprenditore edile di Palermo, Giovanni Pilo, 83 anni, residente in provincia di Roma, beni per 40 milioni di euro dalla Dia Direzione investigativa antimafia (Dia) che ha eseguito un provvedimento della sezione penale e misure di prevenzione del tribunale di Palermo.
Pilo, della famiglia mafiosa di Resuttana, dalla parte dei corleonesi nella seconda guerra di mafia degli anni Ottanta, ebbe un ruolo nei progetti di speculazione edilizia nel capoluogo siciliano, il cosiddetto “sacco di Palermo”. Gli accertamenti patrimoniali effettuati dalla Dia hanno evidenziato una netta sperequazione fra i redditi dichiarati dal Pilo e gli investimenti sostenuti, da intendersi pertanto frutto di capitali illeciti.
La confisca che ha colpito beni intestati a Giovanni Pilo, alla coniuge e al figlio; già sottoposti a sequestro dalla Dia nel giugno 2020, ha interessato una villa, 145 immobili, tra i quali anche numerosi terreni a Palermo, Roma e Trapani, l’intero capitale sociale di 8 società, di cui 5 con il relativo compendio aziendale; 4 polizze assicurative, 5 rapporti bancari.
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