Momento particolare per le personalità di spicco nell’aquilano: ma il fenomeno è destinato a diffondersi, a macchia d’olio. William Zonfa, chef aquilano stella Michelin, al quale 31.543 persone hanno messo “mi piace” su Facebook, ha subito un furto d’identità su Facebook: un suo profilo falso pubblicato in rete. Si legge sul suo diario: “Questo non è il mio profilo ufficiale, né personale. Qualsiasi richiesta d’amicizia da parte mia ricevete, non sono io. Segnalate. Grazie amici”. Che cosa avviene a chi accetta? Arriva un messaggio, che invita a un’iscrizione. Si annunciano un evento in diretta e 500 euro in denaro che, dobbiamo sottolinearlo, il malcapitato non vince davvero.
E’ accaduto anche al noto chirurgo estetico Paolo Vittorini, che totalizza circa 10mila follower tra i diversi social media: erano nel mirino, anche in questo caso, i dati personali, oro del ventunesimo secolo. Ma i follower stessi hanno scoperto il gioco, anche se attratti dalla possibilità di spendere 500 euro in cene stellate e interventi estetici. Hanno avvertito coloro che avevano subito il furto di identità virtuale e hanno preservato coloro dei quali sono seguaci, clienti, semplici ammiratori. Si sono susseguite le manifestazioni di solidarietà. La popolarità dei personaggi di spicco non ha fatto altro, se non incrementarsi. Raggiro non riuscito. Tutto è bene quel che finisce bene. Ma il sogno della vincita in denaro (che non si avvera) è sempre un’attrattiva che induce a rispondere, capta l’attenzione. Succederà ancora? Staremo a vedere.
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