Parcheggio San Berillo: i residenti inviano esposto alla Procura di Catania

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Dalle parole ai fatti. Adesso sarà la Procura a decidere se ci saranno i presupposti per agire. Perché i residenti della zona del Corso di Sicilia, tramite il loro portavoce e rappresentante legale, hanno presentato un esposto, così come vi abbiamo anticipato nei giorni scorsi, sulla vicenda del bando per la realizzazione del parcheggio interrato di San Berillo, con relativo parco urbano, annullato dal Tar. Bando che era stato vinto da una ditta che deve difendersi da una informazione interdittiva antimafia.

Ma non basta. Il dettagliato esposto dell’avvocato Pietro Maravigna è stato inviato anche alla Commissione parlamentare regionale Antimafia, all’Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione), alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno.

“Il Comitato dei residenti, anche in riunioni del Comitato provinciale dell’Ordine e della Sicurezza pubblica cui è stato, in passato, invitato a partecipare, aveva sempre evidenziato l’importanza della realizzazione del parco urbano (il terzo per grandezza nella città di Catania) per rimarginare la più grave ferita urbanistica della città fonte di degrado urbano e luogo di proliferazione di attività illegali – racconta Maravigna – Il ritardo nella realizzazione dell’opera comporterà, secondo i residenti, un aggravamento della situazione di degrado con ineluttabile ricaduta negativa sulla qualità della vita nel quartiere oltre ad un ulteriore deprezzamento del valore degli immobili”.

“Con l’esposto si chiede alla Commissione regionale antimafia di verificare se, alla luce delle gravi anomalie rilevate dai giudici amministrativi ed in particolare dell’inserimento, nel bando di gara, di elementi estranei alla proprium della procedura in palese violazione delle linee guida dell’Anac il Comune di Catania corra il rischio di permeabilità da parte di imprese potenzialmente oggetto di infiltrazione mafiosa – spiega – All’Anac ed al Ministero dell’Interno viene invece chiesto di sapere se, sull’appalto annullato dal Tar. sia stata posta in essere la “vigilanza collaborativa” oggetto dei Protocolli di legalità stipulati con Il Comune di Catania in materia di contratti pubblici ed in particolare col protocollo di legalità per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e dei fenomeni corruttivi per la realizzazione delle opere del comprensorio di Corso Martiri della Libertà stipulato il 17 agosto del 2017 Alla Procura viene chiesto di verificare se i bandi di gara abbiano subito modifiche rispetto a quelli già approvati dalla precedente amministrazione, se tali modifiche siano state determinanti per la procedura di aggiudicazione e per l’annullamento successivo da parte del Tar dell’intera procedura nonché di escludere la dolosità di eventuali condotte poste in essere nelle violazioni di legge evidenziate dalla Giustizia amministrativa anche in relazione della apparente omissione di richiesta di pareri preventivi ad Anac, avvocatura comunale e Collegio di difesa. Alla Corte dei Conti, infine, è stato richiesto di accertare la sussistenza di danno erariale individuando le eventuali responsabilità all’interno dell’amministrazione comunale”.

Ed ecco il testo completo dell’esposto:

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Alessandro Sofia

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