Vicinissimo al leader del Cremlino Vladimir Putin, il capo della chiesa ortodossa russa giustifica la guerra in Ucraina come una sorta di crociata contro i paesi che sostengono i diritti degli omosessuali. Nel suo sermone in occasione della Domenica del Perdono, il Patriarca ha descritto il gay pride come una sorta di spartiacque fra il bene il male.
“Stiamo parlando di qualcosa di molto più importante della politica. Parliamo della salvezza umana“, ha spiegato Kirill.
Secondo il Patriarca i gay pride sono “un test di lealtà” ai governi occidentali, che invece è stato, a suo dire, respinto dalle due repubbliche separatiste del Donbass. “Per otto anni si è cercato di distruggere quanto esisteva nel Donbass, dove vi è un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale – ha detto – la parte dove scegliamo oggi di stare è un test della fedeltà al Signore“.
Infine, Kirill ha pregato per i soldati, senza però, specificare quali, russi o ucraini.
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