Possetti afferma: “Per noi sono tecnicamente chiari i motivi del crollo del ponte e quindi siamo stufi di sentire messaggi che travisano la realtà gettando fanghiglia sul terreno, adducendo come motivazioni del crollo cariche esplosive, bobine, meteoriti, ufo e così via. Siamo molto perplessi che possano ancora esserci incertezze fra alcuni dei professionisti in campo. Cosa devono ancora vedere alcuni tecnici dei trefoli del reperto 132 (lo strallo della pila 9 con i suoi 3248 fili di acciaio)?”.
E, ancora, la presidente del comitato aggiunge: “Non vorremmo che nelle panzane in preparazione magari emergesse anche un ‘suicidio di massa di 43 persone’. Auguriamo ancora buon lavoro a tutti, ma i nostri morti hanno bisogno di celere verità. Il potere, di norma come avvenuto in altre stragi, cerca di ritardare, sviare, oscurare, coprire, fuggire ma la verità è solare ed ancora una volta tenteremo con tutta la forza di farla emergere”.