Prato e le regionali :“ Prato, se vuole fare il salto, deve puntare sulle competenze e non sulle tessere di partito”

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Le  regionali sono alle porte, i candidati affilano le armi  a questo proposito il blogger politico Jonathan Targetti non ha dubbi che vi sia una chiara sfida Bugetti e Ciolini del PD e lo ribadisce in questa nuova rubrica .

Ho letto l’articolo sul Tirreno di qualche giorno fa, in cui smentiscono che sia una sfida a due. In realtà la lotta all’interno del PD pratese è una delle sfide più affascinanti di queste regionali e  c’è molto  in ballo. Partiamo da un presupposto: a differenza dell’altra volta, a questo giro al PD toccherà un solo seggio. A contenderselo sono, naturalmente, i due consiglieri uscenti. Ciolini rappresenta tutti quelli che hanno fatto fortuna sfruttando l’onda di Renzi, ma che poi, per opportunità politica, non l’hanno seguito in Italia Viva. La Bugetti invece rappresenta quella maggioranza nazionale del partito che però a Prato non è riuscita ancora ad avere il giusto spazio in Via Carraia. Dovesse entrare lei anziché Ciolini, le cose a Prato cambierebbero totalmente. E se fino a qualche mese fa quello in vantaggio sembrava Ciolini, adesso lo scenario è nettamente ca povolto in favore di Bugetti.

Ciolini è renziano e Bugetti zingarettiana. Lui nato a Montemurlo lei invece proveniente dalla Vallata. La cosa che li differenzia di più è il loro atteggiamento nei confronti dell’ampliamento dell’aeroporto di Peretola.Quando in consiglio furono votate due mozioni contro Peretola, lei le votò mentre Ciolini uscì dall’aula in imbarazzo

Un pronostico?

Credo che stavolta sarà Ilaria Bugetti la più votata. Nel 2015, con tutti il vento contrario, arrivò seconda per novecento preferenze. Stavolta lo scenario è opposto: Ciolini non ha più il vento renziano a suo favore anzi mentre lei, oltre a rappresentare la maggioranza del PD, è diventata, soprattutto negli ultimi mesi, il riferimento di un’ampia parte di città. Anche al di fuori dell’elettorato democratico.

Cosa rappresentano le regionali per il PD pratese?

Questo delle regionali è come se fosse l’antipasto del congresso in cui verrà individuato il successore di Bosi. Da questi due passaggi dipenderanno le scelte dei prossimi anni: su tutte, chi andrà in Parlamento a rappresentare Prato e chi sarà scelto per il dopo Biffoni. Ti pare poco? Senza contare le relazioni di potere tra il Comune di Prato e tutte le partecipate importanti, da Estra ad Alia, da Publiacqua a Gida. Biffoni in questi anni le ha gestite scegliendo tra amici di lunga data e persone di sua stretta fiducia. E quando metti amici a gestire realtà dove passano milioni di euro e che incidono tantissimo nella vita delle persone, a volte ti può andare bene altre volte male. Questo metodo di gestione del potere, molto renziano, a molti non è piaciuto. A me , sarebbero piaciuti dei profili più alti nelle partecipate, scelti più per le loro competenze che per la loro subalternità al sindaco. Prato, se vuole fare il salto, ha bisogno di puntare sulle competenze e non sulle tessere di partito.

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Redazione Prato

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