Protesta davanti alla Regione, la scuola deve riaprire e per garantire la ripresa a settembre dei servizi scolastici 0-6 anni (nidi e materne) la Cgil di Firenze chiede «investimenti sulla sicurezza, nuove assunzioni e formazione del personale sia nel pubblico che nel privato».
A dirlo sono Roberto Carletti (Fp Cgil Toscana) e Jacopo Geirola (Fp Cgil Firenze) secondo cui «Nel mese di luglio i centri estivi educativi sono stati il banco di prova per il riavvio delle attività in presenza dopo la sospensione dei servizi educativi e scolastici, con piccoli gruppi, rapporti numerici tra educatori e bambini di uno a cinque e con attività principalmente all’aperto».
Questa esperienza, – continuano «resa possibile anche grazie al lavoro delle educatrici e delle insegnanti del sistema dei servizi all’infanzia comunali – a gestione diretta e in appalto – ha reso evidente da un lato cosa sia necessario per la riapertura dei servizi a settembre e dall’altro ha fatto riemergere vecchie criticità del settore».
In molti Comuni a partire dalla Città metropolitana di Firenze, i servizi educativi 0-3, lo scorso anno, erano garantiti mediamente al 40% delle bambine e dei bambini, con percentuali più alte dove maggiore è la gestione diretta dei servizi da parte dei Comuni.
Per garantire lo stesso livello di posti disponibili, la stessa qualità del servizio e un corretto rapporto numerico educatore/bambini nelle varie fasce orarie della giornata, così da consentire un’organizzazione in piena sicurezza, occorrono investimenti e nuove assunzioni.
Serve aggiornare i Protocolli di sicurezza in relazione alle attività educative che verranno svolte, ed agli spazi che devono essere adeguati: troppo grande è il tributo già pagato dal personale in termini di contagio della malattia perché il tema della sicurezza non sia centrale, e infine occorre una formazione mirata a tutto il personale per gestire l’inevitabile cambiamento e per renderlo pronto ad affrontare la nuova normalità.
L’esperienza dei centri estivi educativi ha riportato anche l’attenzione sulla necessità di armonizzare il calendario educativo della prima infanzia con i calendari scolastici previsti per tutti i percorsi formativi della scuola statale, così da avere un elemento di avanzamento qualitativo dell’offerta formativa aggiuntiva omogenea e attenta ai bisogni di formazione dei bambini e delle bambine.
Infine riteniamo che gli investimenti sul personale debbano superare le disparità in essere nel settore tra lavoratrici e lavoratori pubblici e privati in termini di differenza salariale e di diritti, affinché non si alimentino forme di dumping contrattuale nell’attuale equilibrio tra strutture pubbliche piuttosto che in appalto o concessione.
Per tutte queste ragioni oggi abbiamo fatto un presidio davanti alla Regione Toscana in piazza Duomo a Firenze per chiedere di dare centralità al sistema 0-6.
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