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Puglia, il Pd chiede un nuovo gasdotto: verrà realizzato?

Pubblicato il 18 Marzo, 2022

Sul fronte energetico in Puglia il vento è cambiato

Sul fronte energetico in Puglia il vento è cambiato. Lo testimonia una nota firmata da tre esponenti di primo piano del Pd, la vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno, il parlamentare barese Alberto Losacco e il consigliere regionale Fabiano Amati: “Chiediamo al governo di riprendere il procedimento per la realizzazione del gasdotto Eastmed, in grado di portare gas all’Europa sul tracciato Israele, Cipro, Grecia, Italia, con approdo in Puglia. È importante adoperarsi su questo tema, accogliendo i benefici della storica amicizia con lo Stato di Israele e per conseguire la maggiore autonomia energetica dalla Russia”.

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Il riferimento è al gasdotto Poseidon, un progetto nato nel 2008 che potrebbe trasportare fino a 20 miliardi di metri cubi all’anno di gas dal giacimento Leviathan, al largo della costa israeliana, per approdare attraverso 1.200 miglia di condotta sottomarina all’altezza di Otranto, a 20 chilometri di distanza da Melendugno, lì dove già approda il gasdotto Tap. “Auspichiamo – dicono non a caso i tre esponenti del Pd Puglia – la necessità di riattivare i contatti con il governo israeliano e intensificare ogni sforzo per la realizzazione del gasdotto, rimuovendo le titubanze manifestate qualche anno fa e in un contesto storico completamente diverso da quello attuale”.

In effetti la crisi energetica prima e la guerra in Ucraina hanno reso adesso impellente la necessità di ridurre la dipendenza dal gas russo. Da qui il silenzio che arriva dagli altri componenti della maggioranza di governo in Puglia. A cominciare dai 5 Stelle, fino a qualche anno fa sulle barricate per provare a bloccare Tap.

A proposito di Tap, è tornata a far sentire la sua voce. Lo ha fatto per celebrare il traguardo dei 10miliardi di metri cubi di gas trasportati in Europa in poco più di 14 mesi. L’head of Commercial di Tap Marija Savova ha ricordato che Tap può raddoppiare la sua capacità fino a 20 miliardi di metri cubi l’anno e può accelerare i tempi per farlo già nel 2022 a condizione di ricevere manifestazioni di interesse dalle grandi società venditrici di gas. Tornano a farsi sentire anche i No Tap con una protesta a San Foca: “Opera inutile e dannosa – ha ribadito il leader del movimento, Gianluca Maggiore – Un’opera climalterante nel territorio”.

Ma guarda caso, proprio nello stesso momento si teneva in Quinta commissione regionale un’audizione di dirigenti Snam e Arpa per un aggiornamento sui presunti danni all’assetto idrogeologico di contrada Torre Rossa di Tuturano, a Brindisi, a seguito della realizzazione della rete che collega il gasdotto Tap alla rete nazionale del gas Snam. Nel corso dell’audizione i dirigenti di Arpa Puglia, l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale, hanno fatto notare che se in una fase iniziale dei lavori era stato rilevato un abbassamento di livello della falda acquifera, a lavori terminati è stato riscontrato un ripristino del normale livello della falda.

“A questo punto – attacca il consigliere regionale dem Amati – sarebbe un delitto se il Comune di Brindisi continuasse a rifiutare gli investimenti di Snam, consistenti in opere di urbanizzazione per migliaia di persone che abitano in quella contrada”.

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