Recovery, il Comune di Bologna fa un passo avanti sulla “Via della conoscenza”: inviato all’Anci il progetto bandiera.
Continua a pieno il ritmo il lavoro della struttura dell’Amministrazione comunale per realizzare a Bologna interventi strategici che potranno far parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo e quindi finanziabili con i fondi Ue del Next Generation EU/Recovery Plan. Dopo l’istituzione della Cabina di Regia, voluta dal Sindaco Virginio Merola e coordinata dal Direttore Generale Valerio Montalto, nell’ambito del confronto in corso con il Governo e con Anci, il Comune di Bologna ha compiuto oggi un passo in avanti successivo all’invio, a settembre scorso, del pacchetto di progetti per un valore di 2.236 milioni, ai quali si sono aggiunti i progetti “green” per un valore di 55 milioni di euro, candidati a essere finanziati dai fondi React-EU. L’upgrade, inviato oggi all’Anci, è costituito dal cosiddetto “progetto bandiera”, che svela la visione complessiva del futuro dell’intero quadrante nord-ovest della città e tiene insieme progetti già compresi nella prima ricognizione per il Recovery e ne aggiunge altri. Il valore complessivo di questo contenitore sfiora i 700 milioni di euro e tutti i progetti hanno una comune identità: si trovano sulla “Via della conoscenza”, tratto distintivo della storia di Bologna e chiave del suo futuro. Scienza e sapere possono dare una nuova direzione all’insieme delle politiche di promozione della città, attrazione dei talenti e degli investimenti di qualità, sviluppo, innovazione, rigenerazione urbana e ambientale, ma possono essere anche la via per favorire nuovi processi di inclusione sociale e per rafforzare il tessuto democratico cittadino, diventando un asset strategico del Paese e dell’Europa.
C’è un’area in cui questo obiettivo può cominciare a prendere forma e diventarne il simbolo, facendo da traino nei prossimi anni alla trasformazione di tutta la città. Una grande via della conoscenza, lungo l’asse nord-ovest dal parco Nord al Lungo Reno. Qui, infatti, si concentrano molti dei luoghi che meglio esprimono le sfide che attendono i grandi centri urbani: la rivoluzione digitale al Tecnopolo, l’esubero dei volumi inutilizzati all’ex-scalo ferroviario del Ravone, la natura che ritorna ai Prati di Caprara. E in mezzo c’è anche il quartiere della Bolognina, dove si concentrano i principali luoghi della memoria democratica della nostra città, dal Museo di Ustica al Museo del Patrimonio industriale, da Piazza dell’Unità alla Stazione 2 Agosto, al Memoriale della Shoah e a piazza Liber Paradisus, che ospita la sede del nuovo Comune e che prende il nome dalla legge con cui nel 1256 Bologna per prima liberò gli schiavi. Nei pressi ci sono anche le OGR (vittime dell’amianto) e Porta Lame (luogo simbolo della Resistenza).
Il progetto bandiera inviato all’Anci si compone di una serie di azioni, sia infrastrutturali che immateriali, che mirano a riunificare e riqualificare quest’area della città di valore strategico per tutta l’area metropolitana. Tra queste:
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