Reddito di cittadinanza: serie di denunce da Napoli a Taranto

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Furbetti del reddito di cittadinanza: ad Avellino un uomo girava in Ferrari, a Taranto un 71 aveva 17 vetture e una moto e poi gli stranieri che rientravano in Italia una volta al mese. Scoperti dai carabinieri anche detenuti. Percepiti indebitamente 20milioni di euro

Auto di lusso, figli inventati, precedenti penali per reati di criminalità organizzata: ci sono casi incredibili tra quelli scoperti dai carabinieri indagando sui percettori del reddito di cittadinanza. In cinque mesi – tra il 1° maggio e il 17 ottobre – sono state scoperte «4.839 posizioni irregolari, (i cosiddetti furbetti, ndr) il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone». La cifra percepita indebitamente è di quasi 20 milioni di euro.

Tra il 2019 e il 2021 la cifra totale di aiuti economici finita nelle tasche sbagliate sfiora i 48 milioni di euro. Sono più di 41 milioni solo nel 2021, ottenuti da chi ha percepito irregolarmente il reddito di cittadinanza.

I figli

Scrivono i carabinieri: «A Nova Siri un cittadino asiatico ha dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando nel Paese d’origine. A Napoli si registra aveva due nuclei familiari che avevano ambedue chiesto e ottenuto il beneficio.

In provincia di Caserta un uomo si è inventato una famiglia che non aveva e tutti prendevano i soldi. In provincia di Bari una donna si era ‘dimenticata’ di indicare, non solo la targa o l’estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge. In provincia di Caserta 8 persone dello stesso nucleo familiare hanno falsamente attestato di appartenere a 3 distinte famiglie e di risiedere in altrettante unità abitative, pur abitando nello stesso stabile».

Auto e altri beni

Secondo il dossier «in provincia di Avellino un uomo aveva una Ferrari , numerosi immobili e terreni di proprietà. Un altro prendeva i soldi nonostante fosse accusato di essere il reggente del clan camorristico «Cavalese». Ad Isernia una donna, titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli, con false attestazioni relative alla residenza, al reddito percepito e all’attività lavorativa, ha indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza.

In provincia di Lecce i soldi venivano erogati a un detenuto ai domiciliari proprietario di una grossa imbarcazione da diporto. A Taranto un 71enne disoccupato che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il proprietario, unitamente alla moglie ed al figlio conviventi, di ben 17 autovetture e di una motocicletta, tra cui una BMmw, 1 Mini Cooper, 3 Jeep, 2 Smart e una Kawasaki Ninja. Un altro risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso. Inoltre un percettore del reddito faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato rispettivamente redditi pari a euro 324.000, 143.000 e 164.000. In provincia di Potenza è stato denunciato il titolare di una scuola di ballo.

Criminalità

Ci sono molti detenuti tra chi prende il reddito nonostante sia uno dei divieti espressi contenuti nella legge: «In provincia di Napoli sono stati denunciati tra gli altri 80 soggetti, tutti contigui alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riusciti ad ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.

A Bari Palese un noto pluripregiudicato (arrestato il mese scorso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, per furto) aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante fosse colpito da Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, avendo omesso di comunicare l’esistenza della misura di prevenzione a suo carico. In provincia di Brindisi un anziano esponente di rilievo della Sacra Corona Unita, ha percepito il reddito omettendo di comunicare di essere sottoposto alla misura della detenzione domiciliare».

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Tullio Luccarelli

Cultura deriva dal verbo latino colere, "coltivare". Sono uno studente di filologia moderna presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrivere è la mia passione, raccontare è il mio dovere.

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