Le prime parole di Federico Ravaglia in amaranto, giovane portiere giunto in prestito dal Bologna.
“Ricordo quella parata sotto la Sud. Venivo da una settimana molto particolare perché era venuta a mancare una persona importante per me. Quella partita è stata una liberazione per me. Poi è arrivata la chiamata della Reggina, ero già in ritiro con il Bologna. È stato un segno del destino. A Frosinone ho giocato con continuità e per un portiere è sempre fondamentale. Le gerarchie? Sarà Inzaghi a decidere. Amo giocare con i piedi e dialogare con la difesa. Qui ritrovo Canotto che è un ragazzo molto umile e molto tranquillo oltre che generoso. Non ho avuto ancora modo di conoscere Massimo Taibi, sono sicuro che saprà esserci d’aiuto anche lui nel corso di questa annata”.
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