Reggina, un altro pari ma la serie B è altra storia. E adesso la Spal…

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Quarto pareggio in 5 gare per la Reggina del presidente Gallo. Il 2-2 di Lignano contro il Pordenone ha un sapore agrodolce. Sì, perché gli amaranto, privi di Menez vittima di un risentimento muscolare, sono partiti forte passando in vantaggio ma poi, come spesso capita, falliscono il colpo del KO consentendo agli avversari di rimanere in partita. E questa volta, i neroverdi di Tesser, grazie a due perle di Diaw e Ciurria, erano riusciti a ribaltare il risultato. Così, il punto acciuffato al 90° grazie a una conclusione dalla distanza di Folorunsho, a differenza delle precedenti occasioni, questa volta è guadagnato.

L’assenza di Menez, per assurdo, è sembrata liberare la squadra dall’obbligo di valorizzare in campione francese, più a suo agio nelle giocate centrali, restituendo alla manovra ariosità e sfoghi sulle fasce, evidentemente mancati nelle ultime uscite.

Per tutto il primo tempo, la Reggina ha regalato ritmo, pressing, ripartenze. In sostanza, ha dominato il gioco senza però produrre grandi occasioni. Dopo aver visto all’opera Lafferty, Denis e Vasic, appare palese che alla squadra manchi un bomber con il killer instinct. Un po’ quello che, nel girone d’andata della scorsa stagione, assicurò Corazza. Si attende con fiducia il ritorno di Charpentier che però, al momento, con i suoi 21 anni, è poco più di una promessa.

Tornando alla sfida dello Stadio Guido Teghil, nella ripresa la Reggina ha sofferto, soprattutto a centrocampo, dove il solo Crisetig non basta e i vari Bianchi e Folorunsho non sono apparsi ancora al massimo della forma. Il Pordenone ha dominato non facendo più ripartire gli uomini di Toscano. Solo nel finale, forse esaurita la spinta propulsiva dei padroni di casa, si è rivista la Reggina che ha poi trovato il pari.

Il bicchiere, parliamoci chiaro, è mezzo pieno. Non è possibile pensare di passare dalla C alla B, cambiando la metà della rosa, senza conseguenze. In Lega Pro, alla Reggina spesso bastava il golletto per poi gestire e portare a casa i 3 punti, ma non sempre. Sfide come quelle di Leonzio o con la Ternana, vinte sul filo di lana, ne sono la prova. A maggior ragione, la serie B presenta molte più difficoltà, soprattutto se la squadra non ha ancora trovato il proprio perfetto equilibrio.

Certo, mancano almeno 4 punti in classifica, frutto della scarso cinismo sottoporta, ma la strada è lunga. Siamo solo alla quinta di 42 tappe, tutte difficili. A partire da sabato, quando al Granillo arriverà la Spal, appena retrocessa dopo tre anni di serie A.

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Pasquale Zumbo

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