Rete degli Studenti Medi: “Che gli studenti non siano mai più costretti a scegliere tra la salute e la scuola”

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Rete degli Studenti Medi Viterbo scrive in una nota: “Oggi, 18 gennaio, gli studenti delle scuole superiori rientrano in classe, ma nessun primo giorno di scuola sembra aver mai creato così tante preoccupazioni, sia tra le istituzioni, sia tra gli studenti. Da un lato, infatti, vediamo continui slittamenti, dubbi, e decisioni confermate solo il giorno prima. Dall’altro vediamo scioperi e mobilitazioni di studenti che, seppur protestando con idee e rivendicazioni diverse, hanno tutti capito una cosa: questo rientro a scuola non è sicuro. Dunque, c’è chi chiede che venga garantita la sicurezza, e c’è chi chiede che si rinunci alla presenza, ma sulla precarietà di questo rientro tutti i giovani sono d’accordo. Come studenti non possiamo non essere contenti di tornare in presenza, ma è evidente che rientrare non basta. C’è bisogno di farlo in sicurezza.

per non dover tornare in Dad nel giro di poche settimane, questo rientro deve essere organizzato efficientemente”.

Rete degli Studenti Medi: “per non dover tornare in Dad nel giro di poche settimane, questo rientro deve essere organizzato efficientemente”

Voler tornare in classe, infatti, non vuol dire semplicemente chiedere di riaprire le scuole il prima possibile, ma vuol dire chiedere che si riaprano in maniera definitiva. E per non dover tornare in Dad nel giro di poche settimane, questo rientro deve essere organizzato efficientemente.

Non è possibile che gli studenti siano costretti a scegliere se sacrificare il diritto allo studio, rimanendo in Dad, o il diritto alla salute, rientrando in presenza. Entrambi questi diritti devono essere garantiti. Per questo chiediamo, sì, una riapertura delle scuole, ma che sia sicura e tutelata.

L’11 gennaio, come Rete degli Studenti Medi e scuole superiori di tutto il lazio, abbiamo manifestato e scioperato per proporre la nostra idea di rientro. Abbiamo individuato i punti deboli di questa riapertura e abbiamo formulato la nostra proposta direttamente alla Prefettura e alla Regione, incontrando la Commissione scuola della Regione e il Capo di Gabinetto della prefettura di Viterbo e consegnandogli il documento che riportava il nostro punto di vista.

Resta da vedere, tuttavia, se c’è stata la volontà di ascoltare le nostre proposte, cosa che temiamo non sia avvenuta. La situazione di oggi, infatti, non sembra essere molto diversa da quella di una settimana fa, e questo slittamento, che avremmo potuto accettare se fosse stato utile per una migliore organizzazione, sembra sia soltanto un modo per rimandare il problema, e non per risolverlo.

Le tematiche su cui ci siamo concentrati con lo sciopero dell’11, ovvero i trasporti insufficienti e male organizzati, lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite, le valutazioni decisamente troppo presenti e l’assenza di coinvolgimento degli studenti nelle decisioni, non sembrano essere state prese in considerazione.

E se veramente la nostra voce per l’ennesima volta è rimasta inascoltata, non avremo paura di gridare di nuovo. Per questo nei prossimi giorni monitoreremo il rientro per individuare le problematiche principali riguardo trasporti, orari e valutazioni attraverso un sondaggio che verrà pubblicato a breve, e porteremo i dati all’attenzione della Prefettura, perché i problemi degli studenti vengano veramente considerati. 

Che gli studenti non siano mai più costretti a scegliere tra la salute e la scuola”.

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Redazione Viterbo

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