Rigopiano, sequestro dello stipendio: richiesta della procura generale

Rigopiano: nell’attesa, qualche buona nuova. L’avvocato Romolo Reboa (difensore di Parte civile) ha dichiarato quanto segue: “Oggi mi è stata notificata la richiesta del sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, consigliere Kate Tassone, che chiede che all’udienza del 23 Febbraio 2022 venga accolto il gravame della Procura della Repubblica di Pescara avverso l’annullamento del decreto del 23 luglio 2021 del Gup, dottor Paolo Sarandrea, di sequestro dello stipendio dell’ingegner Paolo D’Incecco che il Tribunale del Riesame di Pescara aveva disposto con ordinanza del 24 settembre 2021“. Se si accoglie quanto detto contro l’annullamento, in sintesi non si annulla il sequestro.

Il legale ha aggiunto: “Le parole della Procura generale sono di grande conforto per i familiari assistiti da me e dai colleghi avvocati Gabriele Germano, Francesco Lodise, Massimo Reboa, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli.
Esse dimostrano che a Roma vi sono alti Magistrati che, dopo aver esaminato gli atti, ritengano che dagli stessi emergono ben chiari i profili di responsabilità di cui ai capi di imputazione formati dalla Procura di Pescara”.

“Elevato rischio di valanga nell’intera area”

Con riferimento all’ingegner Paolo D’Incecco si legge infatti nella requisitoria del procuratore generale: “Se nell’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri l’imputato avesse predisposto un piano di reperibilità; se, tenuto conto dell’elevato rischio di valanga nell’area ove pure insisteva l’albergo Rigopiano, avesse verificato la effettiva disponibilità di mezzi sgombra-neve adeguatamente attrezzati e operativi, con elevata probabilità la struttura recettizia sarebbe stata sgombrata prima, o, in ogni caso, i soccorsi sarebbero intervenuti tempestivamente; così come se fosse stata allertata tempestivamente la Protezione civile regionale“.