Riutilizzare gli oggetti, ridurre i rifiuti: ecco la sfida dei fiorentini

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Riutilizzare gli oggetti, ridurre i rifiuti: è la sfida del futuro dei fiorentini: riutilizzare gli oggetti, avere un uso più efficiente possibile delle risorse, ridurre al minimo la produzione dei rifiuti. In due parole: economia circolare. E’ quanto è emerso durante l’incontro “Economia Circolare, un grande progetto europeo” promosso dall’associazione “Politica, Ora!” che si è tenuto ieri al Caffè Letterario Le Murate a Firenze, al quale hanno partecipato l’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del Parlamento Europeo sul progetto per l’economia circolare, e Roberto d’Ippolito, avvocato e presidente di “Politica, Ora!”.

«Per la prima volta si deve ripensare al ciclo produttivo con lo scopo di riusare il più possibile i beni e gli stessi strumenti e questo ha una ricaduta in termini di risparmio, di tutela ambientale e di efficienza del sistema economico» ha affermato d’Ippolito. L’Unione Europea ha varato un programma di economia circolare e le Regioni «sono chiamate a svolgere un ruolo importante per far sì che il ciclo produttivo sia finalizzato a realizzare manufatti che durino il più a lungo possibile, possano essere riciclati e con il minor dispendio di energie possibile». La scommessa è cambiare stile di vita, per il benessere del pianeta e dei suoi abitanti. La Regione Toscana «è già su questa strada: ha appena approvato una legge che contempla le esigenza di nuove cicli produttivi nel settore dei rifiuti, come quelli lapidei e della siderurgia». L’obiettivo è che la Toscana raggiunga l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti evitando lo spreco e riducendo il conferimento dei rifiuti in discarica.

«Se contiamo così il pianeta prima ci presenterà il conto: non possiamo uscire da un’emergenza sanitaria e ritrovarci in un’emergenza ambientale» ha aggiunto Simona Bonafè. «In Toscana abbiamo già dei settori interamente circolari, il cartario di Lucca o quello orafo, ma dobbiamo fare investimenti sull’informazione e sul cambio di modelli produttivi per favorire questo sistema, che è il sistema del futuro». L’economia circolare porta benefici: «L’ obiettivo finale è la compatibilità ambientale e il rispetto delle fonti primarie della Terra, ma serve anche a stimolare l’inventiva, la capacità artigianale dei toscani, aiuta a risparmiare, e a migliorare la qualità della vita. In più, riuscire a compiere un circuito virtuoso permette di non trasferire fuori regione i rifiuti e quindi rendere le bollette più leggere» ha spiegato d’Ippolito. Ne è convinta anche Bonafè. «Se recuperiamo materia prima dai rifiuti, non dovremo più pagare per smaltirli ma possiamo avere dei benefici in bolletta».

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Redazione Firenze

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