“Quello che volevo evidenziare non è la vicenda familiare di Giorgia Meloni, che riguarda solo lei, ma la sua propaganda politica che, molto spesso, come quella di Trump, tende a criminalizzare l’intera categoria dei migranti a partire dagli errori o i crimini di alcuni di loro. Fomentando così la radicalizzazione di molti e la crescita dell’odio nella società”, dice ancora.
“Meloni e Trump condividono storie familiari complesse ma non è questo il punto. Il mio è un invito alla riflessione, nella speranza che Meloni, considerando anche il suo vissuto personale, possa proporre una politica più inclusiva e abbandonare la retorica incendiaria che spesso porta all’equazione immigrato uguale criminale. Ognuno ha la sua storia, generalizzare per propaganda politica alimenta odio e rabbia sociale”, conclude Jebreal.
“Rula questa è una bassezza”, commenta il leader di Azione Carlo Calenda.
“E’ fango su Giorgia Meloni – interviene il leader di M5s Giuseppe Conte – Io, Meloni e Fratelli d’Italia, con il M5S li combatto in tutte le sedi, ma sul piano politico”.
“Chi fa battaglia politica attaccando non l’avversario, ma mamma, papà, figli…è un piccolo uomo. O una piccola donna”, twitta Matteo Salvini.
“Signora Jebreal spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce”, ha scritto su Fb la stessa Meloni.
A cui risponde la giornalista: “La nuova premier italiana Meloni minaccia di farmi causa per il mio tweet sul complotto della grande sostituzione. Tutti gli autocrati usano queste minacce per intimidire e mettere a tacere coloro che li chiamano in causa e li smascherano. Signora Meloni: non sono intimidita!”.
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